Il Governo Renzi, di intesa con alcuni sindacati, vuole abolire la guardia medica. Ciò significa che dopo la mezzanotte non vi sarà più l’assistenza sanitaria notturna e i cittadini potranno andare solo in ospedale o chiamare il 118. Si passa da un’assistenza su 24 ore a una sulle 16, chiudendo le guardie mediche da mezzanotte alle 8 del mattino e scaricando su 118 e Pronto Soccorso tutti gli interventi. Questa la denuncia del Sindacato dei Medici Italiani e di Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet che contestano il merito e il metodo che hanno portato a questa proposta, contenuta nell’atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo nazionale collettivo di pediatri e medici di medicina generale. I dottori della guardia medica dicono NO a tale scellerata risoluzione di governo che creerebbe un grande vuoto nell’assistenza sanitaria notturna.
I sostenitori della continuità assistenziale (con.ass) seriamente preoccupati da un tentativo di riforma sanitaria che propone una assistenza medica di sole 16 ore al giorno in sostituzione di una di 24, denunciano e condannano con forza il tentativo messo in atto da alcuni sindacati di categoria per demolire la continuità assistenziale (ex guardia medica).
Tale operazione, decisamente criticabile, cancellerà oltre 7 mila posti di lavoro, provocando un taglio netto dell’assistenza sanitaria in Italia e determinando lo sgretolamento del servizio sanitario pubblico notturno.
A tal fine i medici della continuità assistenziale, nel rigettare tale riforma che li ha visti – tra l’altro – esclusi dal tavolo tecnico delle trattative nella riorganizzazione dell’assistenza territoriale (art. 5 patto della salute), si costituiscono in forma di libera associazione (in forza dell’art. 18 della carta costituzionale) allo scopo di tutelare la propria dignità professionale, la propria attività di medici e di vigilare affinché tale dannoso tentativo di riforma non venga attuato. La predetta associazione di medici del pubblico servizio si impegna a perseguire gli obiettivi della h24 ai fini della riorganizzazione dell’assistenza territoriale ed il loro unico e precipuo interesse è rappresentato dalla tutela e dalla salvaguardia della attività professionale del medico di continuità assistenziale.
“Noi come associazione di medici con sigla CON.ASS. – spiega il Dott. Giovanni Senese, uno dei fondatori del gruppo – ci opponiamo fortemente alla chiusura delle guardie mediche previste in tutta Italia ad opera del governo in combutta con alcuni sindacati. Diciamo No all’assistenza h16 e si all’assistenza h24”.
Per bloccare questa insulsa manovra di riduzione della spesa sanitaria, basata su tagli al servizio che causerebbero importanti ricadute in termini di salute con conseguenze inevitabili sulla popolazione, specie quella che non può permettersi una sanità privata, i medici di CON.ASS., ASSOCIAZIONE MEDICA DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE, hanno organizzato una manifestazione di protesta prevista per il giorno 14 giugno 2016 alle ore 10.00 presso il palazzo della regione Campania al Centro Direzionale di Napoli.
SAVERIO FALCO