Il processo di “etichettamento”, frequentemente riferito all’identità di genere, sta sempre più sfumando e dando spazio a una più libera percezione e manifestazione del sé.
L’identità di genere è un aspetto fondamentale dell’identità di una persona e si riferisce alla percezione che una persona ha di sé stessa rispetto al proprio genere. Questo concetto comprende la comprensione che una persona ha del proprio ruolo di genere, delle aspettative sociali e culturali associate a questo ruolo e della propria identità sessuale.
La maggior parte delle persone si identifica come maschio o femmina in base al sesso biologico, ma per alcune persone questa identificazione non corrisponde alla percezione interna di sé.
La disforia di genere è una condizione caratterizzata da un forte e persistente disagio riguardo al proprio sesso assegnato alla nascita e all’identità di genere associata a questo. Questa persona potrebbe sentire che il proprio corpo e/o il modo in cui viene percepita dagli altri non corrisponde alla propria identità di genere interna e autentica. La disforia di genere può causare una vasta gamma di emozioni e sintomi, tra cui ansia, depressione, isolamento sociale, autolesionismo e disturbi alimentari.
È importante sottolineare che la disforia di genere è una condizione reale e valida, e che le persone che ne soffrono meritano supporto, comprensione e rispetto. Il sostegno di familiari, amici e professionisti sanitari può fare una grande differenza nella vita di una persona con disforia di genere.
È importante rispettare l’identità di genere di ciascuna persona e supportare le loro scelte e il loro percorso di auto-scoperta. La comprensione e l’accettazione dell’identità di genere possono aiutare a promuovere una maggiore benessere psicologico e una maggiore inclusione sociale per le persone che lottano con questo aspetto della loro identità.
Miriam Petraglia