La lotta al caporalato nelle campagne italiane adesso è legge. Ieri sera l’Aula di Montecitorio ha dato, infatti, il via libera definitivo al Ddl di contrasto al lavoro nero, varato dal Governo nell’agosto 2015, al termine di una campagna di raccolta contrassegnata da nuovi incidenti e morti in agricoltura, e che l’agosto scorso aveva ottenuto l’approvazione da parte del Senato.
Fortemente voluta da Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, e da Andrea Orlando capo del dicastero della Giustizia, la legge introduce la sanzionabilità del datore di lavoro, oltre che del caporale; l’arresto obbligatorio in flagranza di reato; il rafforzamento dell’istituto della confisca; l’estensione alle vittime del caporalato delle provvidenze del Fondo anti-tratta; il potenziamento della Rete del lavoro agricolo di qualità.
“Lo Stato – il commento del ministro Maurizio Martina – risponde in maniera netta e unita contro il caporalato con questa nuova legge attesa da almeno cinque anni. Ora abbiamo più strumenti utili per continuare una battaglia che deve essere quotidiana, perché sulla dignità delle persone non si tratta. E l’agricoltura si è messa alla testa di questo cambiamento, che serve anche a isolare chi sfrutta e salvaguardare le migliaia di aziende in regola che subiscono un’ingiusta concorrenza sleale. E’ ancora più importante averla approvata oggi che la campagna agrumicola è alle porte. Ringrazio i parlamentari che hanno dato il loro contributo a raggiungere questo risultato. C’è tanto lavoro da fare e una legge da sola non basta, ma le direzione che abbiamo tracciato è inequivocabile. Dobbiamo lavorare uniti per non avere mai più schiavi nei campi”.
“Tra le novità – ha spiegato Martina – è particolarmente importante il rafforzamento degli strumenti di contrasto civili e penali. Vengono colpiti i patrimoni con la confisca e viene resa più forte la rete del lavoro agricolo di qualità. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato in diverse direzioni nell’ottica del contrasto complessivo del fenomeno. I controlli sono aumentati del 59% in un anno e abbiamo reso operative task force nei territori a rischio dove le ispezioni vengono portate avanti da ispettori del Lavoro insieme a Carabinieri e Corpo forestale. Con la legge compiamo un passo in avanti cruciale”.