La notte delle Perseidi è la notte che tutti attendono per alzare speranzosi gli occhi al cielo ed aspettare l’apparire di quella magica scia luminosa che racchiude un desiderio nascosto. E’ la notte di San Lorenzo e “delle sue lacrime”, la notte più scintillante, magica e romantica dell’anno. Proprio la sera di Venerdì 9 agosto, per predisporre l’animo a questa notte di attese e di sogni, la rassegna “Musica al Parco”, del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, ci regala ancora una fantastica e ricca serata all’insegna del jazz internazionale, della piacevole cultura, del sano divertimento e, perché no, … della squisita gastronomia! L’attesissimo concerto che ha, per l’appunto, il sapore della magia e delle fantasie estive, è quello del singolare quartetto nippo – argentino dei Gaia Cuatro con la partecipazione straordinaria del noto armonicista francese Olivier Ker Ourio, acclamato dalla critica come il vero erede di Toots Thielemans. Gaia Cuatro, un nome, il loro, che deriva proprio dalla mitologia greca: Gaia ossia la dea primordiale, progenitrice dei titani e degli dei dell’Olimpo (Perseidi comprese), la rappresentazione mitologica dell’origine e della potenza divina della nostra Madre Terra e delle sue meraviglie. L’intensità e il carattere ardente della musica argentina insieme alla raffinata tradizione musicale giapponese compongono effettivamente la “madre sonora” di questo quartetto eccezionale, nato dall’incontro a Parigi nel 2003, tra due dei musicisti più emblematici della scena jazz giapponese e due musicisti argentini particolarmente inventivi della scena europea. La virtuosità mozzafiato dell’energica violinista giapponese Aska Kaneko – star del jazz nel suo paese d’origine – é seguita dalla scrittura sofisticata e infuocata delle composizioni dell’argentino Gerardo Di Giusto, mentre il sorprendente sostegno ritmico, mai scontato, e fitto di dialoghi tra il bassista argentino Carlos “El Tero” Buschini ed il percussionista nipponico Yahiro Tomohiro completano l’intesa musicale dall’equilibrio perfetto e dalla ritmica sottile ma sorprendentemente innovativa. Quattro (cuatro) musicisti che portano l’arte dell’improvvisazione all’eccellenza, con una libertà tonale agli antipodi delle convenzioni stabilite, lavorando alla definizione di una musica totalmente inedita, ma allo stesso tempo sorprendentemente familiare e piacevole, grazie alla sua geniale naturalezza ed eleganza. L’improvvisazione jazz tra musicisti che provengono dal Giappone e che va alla ricerca di un’incontro con l’Argentina potrebbe sembrare un sacrilegio, o quantomeno un’illusione stonata, ma il quartetto Gaia Cuatro ha fatto cambiare idea a molti. I ritmi che il quartetto Gaia Cuatro portano sul palco sono realmente quelli del folklore argentino: chacarera, baguala, zamba, ma suonati con uno stile jazz, venato di funk e preziosismi tipici della contaminazione. Questo quartetto nippo – argentino, sta stregando da qualche anno le platee di tutto il mondo: la loro musica miscela con eleganza e molto buon gusto echi di musica orientale e tradizione argentina, con perle prodigiose di jazz contemporaneo. Molti brani hanno una loro cantabilità soffusa ora di malinconia tenue, ora di brio contenuto. Si sente molto la vena di Piazzolla nei brani di ispirazione “argentina”, ma la lezione del grande compositore è filtrata attraverso la tendenza dei quattro musicisti a sfumare i contrasti, ad addolcire la drammaticità del tango, a risolverla in una musica morbidamente introspettiva. E’ ovvio che questa dolcezza è molto più percettibile nei brani a firma della cantante e violinista Aska Kaneko, intrisi di sommessa eleganza d’oriente e di sognante delicatezza. Un cocktail molto ben preparato quello del progetto musicale che presenteranno al raffinato pubblico avellinese. Il gruppo ha all’attivo diversi dischi con partecipazioni importantissime, una tra tutte quella di Paolo Fresu, che collaborando al loro ultimo disco ha esordito dicendo “La loro musica non è più tango e non è più musica di sapore continentale. Diviene una ricca tavolozza timbrica di colori inusuali che si legano straordinariamente bene e che raccontano ed incarnano il vero senso della contemporaneità odierna che è culturale e geografica” Quello di venerdì sera sarà, ancora una volta, uno di quei concerti imperdibili dove poter dire, un giorno, “c’ero anch’io”, poiché non solo la musica dei Gaia Cuatro è davvero raffinata, piacevole e di ascolto immediato, ma anche e soprattutto per lo straordinario incontro con l’armonica cromatica dello special guest, Olivier Ker Ourio, ecclettico musicista francese, nato a Parigi ma cresciuto nelle isole Reunion dell’Oceano Indiano, che saprà fare, da perfetto collante tra i ritmi e le melodie della caliente Argentina e dell’irraggiungibile Giappone, unendo queste due culture, e facendo passare questa musica anche attraverso l’Asia ed il Mediterraneo, riuscendo in questo modo ad abbracciare, in un unico concerto, tutto il mondo per un caleidoscopio di emozioni, colori e originalità assoluta. Da corollario ci sarà (con inizio alle 20:30) RETROPALCO, l’appuntamento fisso dell’estate al Gesualdo, fortemente voluto dall’Associazione I Senzatempo, che cura la direzione artistica del festival. Retropalco è l’incontro intimo e diretto, nel giardino del parco, tra il pubblico e gli artisti della serata, affidato alla bravura ed alla competenza del giornalista e critico musicale ALCESTE AYROLDI. Venerdì prossimo ci saranno anche ospiti d’eccezione: il fiorentino Filippo Bianchi scrittore, giornalista (la Repubblica, il Manifesto, l’Unità, il Sunday Times, il mensile Musica Jazz, di cui è stato il direttore per una decina d’anni fino alla fine del 2011) , conduttore radiofonico per la Rai, produttore e direttore artistico di innumerevoli festival in Italia e all’estero, grande esperto di musica e di jazz in particolare. Nel 1987 ha ideato e fondato l’Europe Jazz Network – organismo internazionale che riunisce 89 organizzazioni musicali di 28 paesi europei ed è componente della commissione “musica” presso il Ministero per I Beni e le Attività Culturali. Con lui sarà ospite anche SANDRA COSTANTINI, giornalista e direttrice artistica di innumerevoli importanti festival come il Festival di Ravenna, il CROSSROADS dell’Emilia Romagna (un grande festival itinerante). Ma anche il “palato” degli spettatori avrà una simpatica accoglienza con i piccoli ma gustosissimi assaggi sapientemente preparati dal famoso locale irpino: LA LOCANDA DI BU dello Chef pluristellato Antonio Pisaniello, innaffiati dalle bollicine delle cantine LE MASCIARE di PATERNOPOLI (AV). Nell’ambito, invece, dell’iniziativa “AVELLINO SUONA BENE” si esibiranno, in preconcerto, i giovani talenti musicali irpini CARLO MARTINIELLO e ANTONIO MARENA. Insomma una notte di stelle che inizia tra un firmamento ricco di musica, cultura e divertimento.