Ieri, domenica 5 febbraio, a Saviano si è inaugurato la maschera che segna da sempre il carnevale Savianese: ‘o Sisiniello, nell’ aiuola in corso Italia, adiacente alla scuola elementare Maria Di Piemonte alla presenza del Sindaco Simonelli, degli assessori, dei consiglieri di maggioranza e minoranza, del Presidente della Fondazione Carnevale, del consigliere Regionale Iovino e il prete della Comunità siricana: Don Salvatore.
Dal sito ufficiale del Carnevale di Saviano leggiamo testuali parole per la storia del Sisiniello: nasce a Saviano nel 2011 per mano dell’artista Carmine Ciccone. Rappresenta un personaggio tipico Campano, una figura stilizzata anni 30, ha una posa quasi danzante: per cappello ha la paglietta (come un personaggio della macchietta napoletana) e una lente ad un solo occhio, in una mano ha una trombettina di quelle che si usano nelle feste, nell’altra dei coriandoli.
SISINIELL è un damerino, un gagà con la faccia infarinata: uno che ci tiene molto sempre a presentarsi in modo inappuntabile, secondo gli ultimi dettami della moda, anche un pò pacchiano e con cattivo gusto nel comportarsi. Il suo vestito è ricavato da stoffa di risulta e un collage di colori sgargianti. La giacca stretta, il pantalone a zompafossi e scarpe grosse quasi per somigliare ad un clown. Si ispira ad Arlecchino, personaggio della commedia dell’arte.
E ancora si legge che SISINIELL è una persona con un comportamento che si addice più ad una donna che ad un uomo, è uno che vuole stare sempre in mezzo alle discussioni, a cui piace stare in mezzo agli inciuci e cose da donna, che ha vita facile grazie ai propri genitori e che è ancora stretto alla sottana di mammà. Una persona smanciosa oltre ogni limite di decenza, intrigante senza ritegno, cascamorto fuori misura, bellimbusto che crede, con il suo comportamento, di apparire persona spiritosa, ma che risulta spesso fastidioso e ridicolo come ogni persona a carnevale. Si sparge sul volto quantità enormi di farina (antesignano del cerone). Cosi “infarinato” può mascherare l’età e continuare ad interpretare l’amatore cioè una persona che vuole apparire ciò che non è affatto.
L’opera artistica dall’alto del corso principale della città del carnevale saluta i suoi concittadini e dà il benvenuto ai visitatori che seguiranno la festa più attesa per Saviano.
È un rito che Saviano ama vivere con la gioia e l’incanto che solo i bambini sanno comunicare. In questi giorni scopri la città bambino che vive e consuma il rito che più lo caratterizza e ne rinnova l’identità.
È una poesia che si sprigiona e contamina il modo di vivere. Un pò Sisiniello e un pò bambino Saviano ci insegna a vivere la gioia di fare comunità. Lasciatevi contagiare, lasciatevi avvolgere da questa magia, lasciatevi guidare da Sisiniello nel mondo magico del carnevale di Saviano.
Nunziata Napolitano