ROMA – Con una massiccia percentuale dell’87% di pagamenti in contante, l’Italia rimane decisamente in Europa il Paese delle banconote e delle monete. Eppure, faticosamente, i pagamenti con bancomat e carte di credito guadagnano terreno: nel secondo trimestre del 2013 hanno messo a segno un aumento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2012 (da 288 a 329 milioni), con un incremento del 4,5% del totale transato. In particolare i pagamenti col bancomat hanno fatto registrare un incremento del 12% per numero di operazioni (passate da 227 a 254 milioni) e del 2% per l’ammontare (da 15,7 a 16 miliardi di euro). Mentre gli acquisti con carta di credito a giugno 2013 sono aumentati del 23% (da 61 a oltre 75 milioni) e il totale transato è passato da 5,8 a 6,4 miliardi di euro (+11%). Un andamento che supera il trend positivo del 2012: l’uso dei pagamenti elettronici infatti l’anno scorso ha registrato una crescita del 6,7%, a fronte di una riduzione del 3,9% di quelli disposti con canali tradizionali, e cioè contanti, bonifici da sportello, assegni e incassi commerciali non automatizzati. Al contrario, nel secondo trimestre del 2012 al maggiore utilizzo delle carte di credito corrisponde anche un aumento della circolazione del contante: infatti il numero dei prelievi allo sportello automatico ha fatto registrare un incremento del 2%. Forte aumento nel secondo trimestre del 2013 anche dei pagamenti con carta di credito su Internet (+118% rispetto a giugno 2012, da 6 a 13 milioni di operazioni); il loro ammontare è cresciuto del 92% (da 494 a 949 milioni di euro). Crescita anche dei bonifici effettuati via Internet e via telefono, che nel secondo trimestre del 2013 sono arrivati a quota 73,8% (nello stesso periodo del 2012 erano al 72,2%, contro il 27,8% di quelli tradizionali che adesso sono scesi al 26,2% del totale, pari a circa 40 milioni di transazioni). In effetti, sono i bonifici online a far registrare un incremento significativo, sia per quanto riguarda il numero di operazioni (+16,4% sul totale dei bonifici) sia per il valore (+7,2%).