“IL CERVELLO “, all’anagrafe Antonio Preziosi, classe 1991,Avellinese,cresciuto a pane e musica e con uno sguardo sempre aperto e curioso sul mondo.
La sua carriera inizia presto, lui, che con la musica ci è cresciuto, non impiega molto tempo a farsi spazio ed a trovare il suo posto dove poter esprimere se stesso.
Il suo ultimo lavoro, “LA CRISI”, è un album molto intenso, introspettivo, un viaggio attraverso se stesso nei momenti più bui, che sono quelli che ti cambiano la vita.
COM’È NATO L’ANTONIO MUSICISTA? Tutto è iniziato a 16 anni. Ho suonato il basso in diverse band punk, alternative italiano e Metal, poi ho trovato la mia strada nel canto. Cresciuto a pane e nu.metal ho subito amato la commistione tra rappato ed urlato che ancora porto con grande amore nella mia musica. Nel 2018 ho creato il mio alter-ego, Il Cervello, che mi accompagna ancora oggi. Nel Il Cervello non ci sono regole, sono io, con le mie influenze musicali e ciò che ho da raccontare. Da un anno, seguito da Olly Riva degli Shandon e Giuseppe Relmi studio anche canto pop.
DA TUTTI I TESTI SI EVINCE, IN MODO MOLTO CHIARO, UN VISSUTO PIUTTOSTO PARTICOLARE,DOLOROSO,LA VOGLIA DI BUTTARSI TUTTO ALLE SPALLE,FINALMENTE, E LA VOLONTÀ DI VOLERSI ALLONTANARE DA SITUAZIONI O PERSONE “NEGATIVE”. È COSÌ? Sì, ho vissuto amicizie e storie d’amore davvero tossiche negli ultimi anni. Ad un certo punto mi sono reso che se non avessi tagliato il cordone che mi teneva legato a loro, sarei sprofondato in un abisso senza fine. Ho dovuto scegliere me, per quanto sia stato difficile.
“LA CRISI”: PERCHÉ LA SCELTA DI QUESTO TITOLO? Questo disco si intitola “La Crisi” perché parla sia di una mia crisi personale, avevo perso un po’ la bussola sul piano di ciò che volessi essere e diventare nella vita e sia di una separazione a livello sentimentale, anzi due, come ti dicevo poc’anzi. La prima relazione mi ha cambiato molto, stavamo per sposarci, sul più bello, alla promessa di matrimonio ci siamo lasciati. La cosa peggiore, è stato capire che lei fosse una persona totalmente differente da quella che avevo conosciuto per due anni. Una volta uscito dalla “crisi” ho conosciuto quest’altra ragazza bellissima, sono sceso con lei nel suo inferno, nella sua patologia e nelle sue problematiche, ma di lei, di noi, parlerò probabilmente nel prossimo album o in un EP che desidero far uscire a metà dell’anno.
PER QUANTO RIGUARDA, INVECE, LA PARTE STRETTAMENTE LEGATA ALLA MUSICA,ALLE MELODIE, COME NASCONO?QUALI SONO E QUALI SONO STATE LE INFLUENZE MUSICALI CHE TI HANNO ISPIRATO? Le mie influenze musicali sono le più disparate, sicuramente i Linkin Park, I Placebo, Nick Cave, Einsturzende Neubaten, The National, Smashing Pumpkins, ricoprono un ruolo fondamentale della mia storia musicale e di questo album.
La “MORTE”, la “FINZIONE “, il “PESO” tornano sempre in ogni testo. Cosa hanno rappresentato per te? La finzione è alla base dell’album, quando vivi delle relazioni con narcisisti patologici e borderline, ti cambia radicalmente la visione del mondo, la fiducia che hai nelle persone. Per un po’ ti spegni, smetti di amare, diventi apatico, poi metabolizzi e rinasci, ma resti sempre con quel senso di appeso, perché una relazione con loro non finisce mai in modo sano. Il PESO perché in entrambe le relazioni sono stato io a dover portare il peso sulle spalle delle mie e delle loro azioni, l’ultima ex l’ho aiutata anche in una faccenda molto importante, ma ho dovuto negarle la parte finale del mio aiuto, perché ho dovuto scegliere tra la mia dignità, la mia salute mentale e una persona che fondamentalmente, aveva disinnescato i sentimenti premendo un tasto dentro la sua testa. La MORTE perché ho perso negli anni amici importanti in modi tragici, perché stavo perdendo la mia ultima ex in modo tragico, e questo mi ha portato molto a riflettere di quanto mi senta privilegiato a poter vivere una vita serena che a volte, mi incasino da solo, mettendomi in questa situazioni.
“LA CRISI” IN TRE AGGETTIVI. Magico, singolare, coraggioso.
COME VEDI, ADESSO,IL TUO FUTURO? Lo vedo sia per via del covid, che per quest’ultima relazione che per alcune scottature recenti molto cupo, perché i testi che sto scrivendo attualmente sono molto dark, molto legati al filone Joy Division, The Cure, Placebo, Bauhaus, The National, Editors, Interpol. Ma prevedo anche la partecipazione a dei Talent quest’anno di mettermi in gioco insieme ai ragazzi dei Flussi di Coscienza. Dicono che sia nella vita reale, che nella musica, mi prendo troppo seriamente, che non riesco a scindere i due mondi, ma è difficile farlo, quando sei vero e parli di ciò che vuoi tirare fuori ed esorcizzare. Le melodie nascono dal chitarrista Francesco Carpentieri, compositore e mio caro amico, che insieme a Luciano Rella (chitarra), Saverio Russo (Basso) e Carmine di Giacomo (batteria) rielaboriamo insieme creando la commistione di genere tra Il Cervello & I Flussi di Coscienza.
PROGETTI E SOGNI? Come dicevo nella scorda domanda, sì, la partecipazione a talent come X-Factor, The Voice, è il mio prossimo obiettivo con i ragazzi, portare il progetto ad uno step superiore dopo due anni a Sanremo Rock. C’è la voglia di far uscire dopo il nuovo album, un EP e di presentare anche l’EP in giro per l’Italia.
GRAZIE ANTONIO, ED IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO!
Carla Carro