Siamo alle battute finali. “Battute” è proprio il termine giusto. Vuoi perché fanno ridere oppure perché in fondo sembra una commedia teatrale. Salvini si auto elimina per ingordigia e superficiale ignoranza. Di Maio che annusa l’occasione di tagliare il guinzaglio delle lega per poi finire miracolosamente in bocca al PD. È la commedia dell’incoerenza. Tutti che smentiscono se stessi senza vergogna alcuna. Ci sono i dolci sul tavolo della festa ma pochi genitori a sorvegliare 751 bambini affamati…
I personaggi in cerca d’autore sono tragicomici:
Salvini che dalle cinquanta dirette al giorno dichiara fino al secondo prima che il governo durerà cinque anni, per poi correre da Conte a comunicargli di voler capitalizzare il consenso credendo che la politica funzioni come un video poker che quando decidi di fermarti puoi scaricare la vincita.
Di Maio che per anni ha fracassato i timpani di tutt’Italia con la storia del PD brutto e cattivo, poi ha fatto cadere tutte le remore insieme alle regole (vedi mandato zero) e via discorrendo. La cosa assurda è che adesso, chi si è dato da solo la zappa sui piedi, dice di voler scendere in piazza contro la fine della democrazia. È esilarante come una cosa possa valere per gli uni e per gli altri no. Quando Salvini formava il governo coi cinque stelle, nessuno ha sentito il bisogno di manifestare, nonostante la lega fosse arrivata terza alle elezioni…
Forse brucia un pochino ma per favore: “Un pochino di coerenza! Please…”