“Gli ex assessori comunali, da me rimossi quando ricoprivo la carica di sindaco, saranno denunciati per diffamazione e calunnia. Insieme ai miei legali, stiamo valutando, inoltre, anche altre ipotesi di reato da sottoporre alla Magistratura, come ad esempio il voto di scambio. Sono certo che i giudici valuteranno attentamente i significativi elementi che sottoporremo loro e le numerose testimonianze che sono state già acquisite o che saranno acquisite nei prossimi giorni.” Lo afferma Sergio Nappi, consigliere regionale di Forza Italia, dopo che la Procura di Avellino ne ha chiesto il rinvio a giudizio.
“La vicenda che mi vede coinvolto – prosegue Nappi – è più unica che rara. Sono l’unico primo cittadino d’Italia ad essere indagato per aver rimosso alcuni componenti della Giunta che io stesso avevo nominato. La legge, infatti, attribuisce al Sindaco la facoltà di nomina degli assessori e la facoltà di revocare tale incarico qualora vengano meno i requisiti di fiducia e affidabilità che la normativa indica come basilari nel rapporto tra Sindaco e componenti della Giunta. E’ evidente che non ho fatto altro che applicare la legge, così come hanno fatto e continuano a fare centinaia e centinaia di sindaci in tutta Italia, compreso il mio predecessore. Al fine di ricostruire l’intera vicenda, è utile precisare che gli stessi assessori che mi accusano di minaccia, ritennero, dopo aver impugnato l’atto, di non costituirsi dinanzi al Tar per chiedere l’annullamento della revoca dalla carica. Solo dopo tale rinuncia, dopo settimane, decisero di presentare una denuncia nei miei confronti. Perché attesero tanto tempo? Strano, poi, che ognuno di loro abbia sostenuto di aver ricevuto minacce singolarmente. Nel mese di dicembre del 2009, pensando ad un mio impegno personale quale candidato al Consiglio Regionale della Campania, organizzai un incontro con i consiglieri di maggioranza e di opposizione durante il quale rappresentai loro i vantaggi di una mia eventuale elezione e le ricadute sulla comunità montefortese, chiedendo la disponibilità dei convenuti e ottenendo piena e generale condivisione. Anzi, dopo l’avvio della campagna elettorale regionale, mi capitò spesso di incontrare il Carullo che, dovendo essere sostituito come da accordi politici preelettorali, mi chiese di non dare corso a tale sostituzione, confermando così una sua disponibilità al prosieguo della collaborazione nell’attività politica ed amministrativa. Seppi poi che effettivamente Carullo ebbe natura di ‘cavallo di troia’ nell’attività amministrativa per screditarmi. Nel corso della stessa campagna elettorale, ed in più occasioni, ebbi contatti con l’Aurigemma e la Valentino che, invece, confermarono l’impegno a sostenermi; circostanza, questa, comprovata da più ritiri di materiale elettorale, confermabile, tra l’altro, da tutti gli altri colleghi dell’amministrazione comunale. All’indomani della mia elezione, però, ricevetti centinaia di testimonianze sull’attività non amicale e di indisponibilità posta in essere nei miei confronti dai tre ex assessori. Era evidente che i tre non mi avevano sostenuto, scegliendo insieme di votare altro candidato che ancora oggi rimane il loro riferimento politico. Sta di fatto che, subito dopo il voto, arrivò la nomina regionale quale presidente del collegio dei revisori del Consorzio Asi di Avellino per Vincenzo Carullo. Tanto potrebbe confermare la vicenda elettorale dello stesso, sottoposta all’azione di verifica da parte dei miei difensori, per dar conto all’autorità giudiziaria con apposita azione”, chiude Nappi.