«Non abbiamo alcun interesse né politico, né economico. Amiamo soltanto Mirabella e siamo stanchi di un paese diviso» Così gli ex assessori Gerardo Sirignano e Agnese Vietri replicano all’ex sindaco Francescantonio Capone.
«Non tendiamo tranelli, i giochi dei vecchi volponi non ci appartengono. Vogliamo solo una comunità unita, dove non esistono più cittadini di serie a e di serie b. Chi vive nel centro del paese non deve essere svantaggiato. Questo non significa che non intendiamo spenderci per il Passo, Pianopantano e Calore come il sindaco, se non di più».
Una risposta arriva anche nei confronti dell’ex assessora Raffaella D’Ambrosio, l’unica che da mesi sta facendo da portavoce al sindaco. «E’ stata lei, insieme a Capone, ad aizzare preside, ragazzi e genitori volendo a tutti i costi proporre un’ipotesi divisiva e impossibile per la storia del paese solo per qualche aspirazione personale o velleità futura. Gli interessi, però, vengono sempre a galla».
Sirignano e Vietri rimarcano, ancora una volta: «Il tranello di Pinocchio-Capone è chiaro. Se l’ex sindaco oggi dice di essere stato il primo a volere il liceo nel centro è falso perché ha sottoscritto nel 2016 un protocollo di intesa con la Provincia, svendendo la sede storica del liceo classico per quattro denari».
Sulla richiesta di dimissioni da parte dell’ex primo cittadino, chiariscono: «Si deve dimettere prima chi inganna e poi chi ha cercato di operare, nonostante le porte chiuse e i continui tranelli tesi, sia da Capone che da alcuni tecnici schiacciati sulle sue posizioni. Addirittura sono stati tenuti nascosti vincoli ministeriali, superando ogni logica di buone prassi».
Gli ormai ex assessori, però, seppure da semplici cittadini, continueranno a operare per la comunità. «Il vero tappo era solo Capone. Mirabella era stanca. Dal 1 settembre si riapriranno i musei e già dai prossimi giorni saremo in giro per il settembre eclanese».