Intervista del direttore di 696 tv Melillo al dottore della prevenzione, Carlo Iannace
«Una iniziativa nata per caso. Cercavamo una idea per il dopo camminata rosa. “Facciamo la sciarpa”. Disse qualcuno. Una signora stava lavorando a maglia. Provai, osai a chiedere a tutti pubblicando la foto. E’ iniziato qualcosa di incredibile»
Tessere una sciarpa, farlo a mano, con amore. Tessere una sciarpa in tutte le tinte del rosa e poi riunirne tutti i lembi, per creare quella più lunga del mondo. 13 chilometri sarà il guinness da raggiungere per costruire il simbolo prezioso delle donne in rete, in marcia, insieme per dire: di cancro non si muore. Una sciarpa per abbracciare con calore, come fa la grande rete della prevenzione contro il cancro al seno delle Amdos e Amos. Sarà un otto marzo speciale quello di quest’anno. Dalla marcia, al treno rosa.
Questa l’iniziativa delle Amdos e Amos irpine, associazioni di volontariato che divulgano l’importanza della prevenzione del cancro al seno e della diagnosi precoce, e insieme al senologo Carlo Iannace e ad altri specialisti organizzano gli ambulatori per le visite gratuite. Oggi l’intervista del dottore Iannace, direttore della Breast Unit del Moscati con il direttore di 696 tv Ottochannel, Pierluigi Melillo, nel corso del suo approfondimento Punto di Vista, che andrà in onda alle 14,40 su 696 tv e alle 20,30 sempre sullo stesso canale.
Dalle migliaia di gambe che portano ovunque screening gratuiti ai binari di quel treno prezioso che da Avellino porta a Rocchetta. Due tappe, due momenti di riflessione. Il treno partirà dalla stazione di Borgo Ferrovia, con l’inaugurazione della panchina rossa per dire no alla violenza. 350 posti su un treno che macinerà chilometri fino a Lioni.
«Lanciato l’invito solo qualche settimana fa, sono già tantissimi i pezzi di ogni tonalità di rosa, proprio come diverse sono le personalità di donne e uomini che si stringono nella battaglia contro il cancro – racconta emozionato il dottore Iannace -. Emoziona vedere come la prevenzione stia riuscendo a tenere insieme tutte le anime di questa grande iniziativa. Anno dopo anno vedo con emozione come queste donne, ragazze, anziane, uomini e adesso anche bambini vogliano fare la loro parte per aiutare e salvare».
Calore, appartenenza e solidarietà. Dopo la Camminata Rosa che da 5 anni a settembre raduna migliaia di persone e come un fiume invade le strade di Mercogliano e del capoluogo, si sceglie di mantenere alta l’attenzione sul tema della prevenzione attraverso un evento invernale in Alta Irpinia.
«In occasione della sciarpa rosa, si parlerà dell’importanza della diagnosi precoce, con le testimonianze di medici, volontarie e delle tante donne operate al seno che hanno battuto il nemico – racconta Iannace -».
Da tutta la provincia di Avellino, dalla Campania, ma anche da altre parti d’Italia, al dottore Iannace e alle associazioni continuano ad arrivare foto con pezzi di lana ultimati o in fase di lavorazione.
«E’ davvero incredibile, arrivano da tutta Italia e anche da fuori Nazione – spiega -. Ci sono arrivate anche da Francia, Germania addirittura dal Canada. C’è chi ha cucito un metro di lana, chi 5, chi ha superato i 10 e non ha intenzione di fermarsi ancora. Ci sono signore che ci hanno mandato foto di sciarpe srotolate dai terrazzi che sono lunghe quanto i palazzi stessi».
Il calore delle donne e degli uomini nella lotta al tumore al seno, la loro solidarietà con chi sta affrontando tale battaglia, sono vivi più che mai per ricordare ancora una volta che la prevenzione può salvare la vita. E che se c’è un colore simbolo della speranza di chi lotta senza arrendersi, quel colore è il rosa.
«Ma ci sono varie tonalità, varie tecniche di ricamo. Sembra che questa sciarpa stia prendendo vita – Iannace. E’ pensare che tutto è iniziato per gioco. C’eravamo riuniti come spesso facciamo e decidemmo di pensare a qualcosa di nuovo per quest’anno. Per gioco. solo per gioco decisi di postare la foto di un’anziana che tesseva a maglia e dissi che quel pezzo di sciarpa rosa era solo l’inizio. Invitai tutti a partecipare. Tutto è partito così. Ho perso il conto di quante foto mi arrivano e quanti manufatti, Parliamo di migliaia di persone riunite dalla volontà di fare prevenzione».
In studio il dottore Iannace nel corso dell’Intervista Punto di Vista spiega come la sciarpa diventi il simbolo avvolgente e protettivo della prevenzione. “Riusciremo a dare un taglio sociale e sanitario a questo otto marzo – racconta -. Solo le donne Amdos e Amos sanno e possono accompagnare una persona che improvvisamente scopre di essersi ammalata nel suo percorso di cura. Loro sono le vere protagoniste del miracolo della rete. Ancora oggi per me è sconvolgente vederequanta energia e capacità possa esserci nella solidarietà Credo si tratti di un fenomeno sociologico speciale da studiare e replicare sempre per migliorare la nostra società. Praticare solidarietà riesce a migliorare le nostre vite. Guardare le mani e gli occhi di chi tesse queste sciarpe significa scoprire un fenomeno trasversale e meraviglioso».
E infatti sono davvero tantissime le donne e ragazze, uomini e bambini che stanno lavorando a maglia instancabilmente per raggiungere il primato. Ci sono ultracentenarie e politici, parroci e calciatori, madri e ragazzi. Insomma, l’energia rosa della prevenzione contro il cancro al seno sembra davvero essere contagiosa.