Hayat Boudemienne, la ragazza “sposa” di Amedy Coulibaly, uno degli autori degli attentati di Parigi, diventa testimonial dell’Isis. Per promuovere la vita nel Califfato ora i militanti jihadisti dell’Isis hanno pubblicato un’intervista di propaganda proprio alla donna nella quale viene comunicato che Hayat Boudemienne vive sana e salva “nel Califfato, nella terra governata dalla legge di Dio”. L’intervista è stata pubblicata nelle ultime ore dallo Stato islamico attraverso le sue riviste online, ma resta impossibile da verificare. “Vivere nella terra in cui si applica la legge di Allah è fantastico, mi sento sollevata ora che ho onorato i miei obblighi” afferma la giovane Boumeddiene, presentata come la compagna di “Abu Bassir Abdullah al Ifriqi”, nome di battaglia di Coulibaly, ucciso dalla polizia a Parigi dopo avere preso degli ostaggi nel supermercato ebraico. Nell’intervista la donna dichiara inoltre che suo marito era molto attratto dal califfato e che non voleva guardare filmati dello Stato islamico perché lo tentavano di emigrare in Siria o Iraq e lo distraevano “dal compiere operazioni in Francia”. Dalle pagine delle stesse riviste l’Isis ha annunciato di aver di recente catturato in Libia 21 cristiani copti definiti “crociati copti”, e ha mostrato le foto di alcuni di loro nell’ormai tristemente famosa tunica arancione dei prigionieri. Nelle immagini si vedono cinque ostaggi in ginocchio su una spiaggia e miliziani vestiti di nero alle loro spalle con i coltelli sfoderati. Secondo alcuni media egiziani i prigionieri sarebbero stati già sgozzati. Il governo egiziano non conferma, ma “sta verificando la situazione informandosi della veridicità delle informazioni circolate”.