di Felice Sorrentino
Ancora un decreto governativo. Uno nuovo. Anzi no, uno vecchio. Sembra uguale all’ultimo. Forse lo è. In sostanza cambia poco o niente ma nella realtà farà ancora guai. Altri, enormi, guai. Conte prende spunto da qualche Governatore che a differenza sua è un politico navigato. Allora cantieri chiusi, fabbriche chiuse, scuole chiuse e porte e porti aperti, come le tante bocche che provano a suggerirgli la risposta giusta al dilemma. A quel perenne dubbio Amletico: “Corsetta si o corsetta no?” Mentre il presidente del consiglio si interroga sulla incostituzionalità di tale GRAVISSIMO provvedimento che potrebbe ledere la libertà di uno stolto che corre felice in un campo minato, non si rende conto che le sue parole, i suoi atti, creano ancora una volta confusione e alimentano la falla nel sistema e nelle menti bacate che ancora cercano un pretesto per uscire. E Mentre De Luca minaccia di segare le gambe personalmente ad ogni singolo “mancato Mennea”, il premier dice si allo sport all’aperto riuscendo addirittura a svegliare Fontana che si rende finalmente conto che le strade lombarde non sono poi il posto più sicuro dove fare jogging! Il cittadino italiano a questo punto si chiede: “Ma posso o non posso? Chi comanda?” Lascando la risposta alla fantasia personale, il problema per il sud è nuovamente il ritorno dei figliol poco prodigi. Scuole, fabbriche, aziende, tutto chiuso. E i treni? Quelli no. Ma da Milano posso andare a Napoli? Certo che si. Soprattutto se ho la residenza giù e motivo il mio viaggio con l’irrefrenabile esigenza di portare come souvenir il Coronavirus a mamma e papà. A questo punto il Vincenzo furioso potrebbe (si spera) giocare la carta dell’arma di distruzione di massa disintegrando i nuovi arrivi in pubblica piazza Garibaldi. Ma mentre Giuseppe unisce l’Italia come il suo storico omonimo, si dimentica del fatto che il Salva Italia non salva niente. O almeno non salva la gente. Allora ecco un nuovo consiglio da chi non ti aspetti. Il presidente dell’I.N.P.S. che gli suggerisce di dare a “tutti” il reddito di cittadinanza. Una misura sicuramente più idonea rispetto ai 600€ una tantum. E intantum, nel mare nostrum, continuano gli sbarchi e noi li accogliamo invece di proteggere l’Africa da una catastrofe. Se uno di quei poveri malcapitati si beccasse il virus e vedendo com’è messa l’Italia pensasse di tornarsene a casa perché infondo è meglio la Libia, metterebbe a rischio un continente non in grado di gestire una cosa simile come accaduto con Ebola. Allora. Mentre al Ministro dell’Interno i paesi europei continuano a fregare le mascherine comprate dal Ministro degli Esteri a Wuhan senza marchio CE, e il Ministro della Sanità sparisce dalla scena lasciando scritto come piano di battaglia null’altro che il suo cognome e il Ministro della Difesa dona un ospedale da campo attrezzato con ventilatori per la rianimazione al Lussemburgo perché tanto alla sanità finché c’è vita c’è Speranza e quindi a noi non serve, il buon premier deve cercare altrove qualche buon consiglio. Magari non da quelli che indossano una mascherina di carta igienica appesa ad un solo orecchio o da chi ci litiga in diretta non sapendo manco indossarla. E mentre la gente prega in streaming e il Papa ci chiede di pagare le tasse, io… speriamo che me la cavo!