“Ho due incubi notturni, il Vesuvio e il terremoto in Calabria. Sono queste le aree con maggiore criticità dal punto di vista della protezione civile”. Lo ha dichiarato il prefetto Franco Gabrielli, a margine di un incontro in Campidoglio sul terremoto dell’Aquila. Il capo della protezione civile è entrato nel dettaglio spiegato quali sono le vulnerabilità della zona vesuviana che insieme a quella flegrea rappresenta un gigantesco tallone d’Achille per la Campania.
“Il Vesuvio e la zona dei Campi Flegrei – ha spiegato Gabrielli – sono l’area più rischiosa al mondo, non tanto per la pericolosità del vulcano in sé, ma per la concentrazione delle popolazione”. Gabrielli ha spiegato che “il piano di evacuazione è stato aggiornato nel 2001 e lo stiamo riaggiornando in questi giorni. Dovrebbe prevedere l’evacuazione di quasi un milione di persone in 72 ore, con una parte anche via mare. E potrebbe essere pronto quest’anno”.
Recentemente è stato proprio il vulcano partenopeo a dare piccoli segnali di vita con un fenomeno di sciame sismico, L’evento ha interessato il Vesuvio lo scorso 11 marzo. Si è trattato di una serie di 30 leggere e ripetute scosse sismiche che per un circa un’ora hanno interessato l’area vulcanica. La magnitudo massima registrata in quell’occasione è stata di 1.6. Si è trattato di un fenomeno naturale non indicativo di alcuna variazione nell’attività vulcanica. Sempre di recente anche il piano di evacuazione dell’area vesuviana è stato oggetto di integrazioni e modifiche.