Condizioni igienico-sanitarie carenti, mancata attivazione di percorsi terapeutici, mancanza di acqua potabile e visite esterne rimandate per assenza di organizzazione. Erano queste alcune delle criticità segnalate dalla garante delle persone detenute e private della libertà per la provincia di Caserta, Emanuela Belcuore su cui l’onorevole del Movimento 5 Stelle Anna Bilotti aveva presentato a settembre un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della giustizia e al Ministro della salute. L’impegno di Anna Bilotti – ora- continuerà anche dai banchi del Senato.
“È dall’inizio della mia attività professionale di avvocato e ancor di più di quella parlamentare che seguo le problematiche legate agli istituti di detenzione. Per questo, tra i primi atti della nuova legislatura indirizzerò ai Ministri della Giustizia e della Salute un’altra interrogazione sulla gestione dei percorsi sanitari per i detenuti bisognosi di cure. La stessa relazione presentata dal garante dei detenuti Samuele Ciambriello presso il Consiglio Regionale il 24 ottobre 2022 conferma ancora una volta uno scenario preoccupante sulle condizioni in cui versa la popolazione carceraria. In particolare, le ataviche carenze infrastrutturali e quelle di Personale determinano in Regione Campania l’impossibilità di garantire in modo compiuto il diritto alla salute dei detenuti, spesso impedendo loro un tempestivo accesso sia ai percorsi diagnostici che ai conseguenti trattamenti medici necessari. In questo scenario preoccupante si inseriscono anche gli istituti della provincia di Salerno di Fuorni e Vallo della Lucania come puntualmente evidenziato nel documento. Il diritto alla salute dei detenuti dovrebbe essere garantito oltre che dalla Costituzione dalla corretta applicazione su tutto il territorio nazionale di quanto sancito dall’accordo del 22 gennaio 2015 tra Governo e Conferenza Unificata Stato Regioni e Province Autonome e in particolare dalle “Linee guida in materia di modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria negli Istituti penitenziari per adulti”. Mi auguro che il nuovo Ministro della Giustizia – in particolare – si faccia carico di questo problema anche alla luce delle sue preoccupazioni manifestate in occasione della presentazione del calendario della polizia penitenziaria all’Università Roma Tre. Garantire l’uguaglianza nel diritto alla salute tra detenuti e cittadini liberi ma anche la sicurezza sul lavoro di quanti operano all’interno degli istituti penitenziari è un obiettivo che in uno stato civile non deve essere messo in secondo piano”