Da un sondaggio a livello locale, emergono dati interessanti che spiegano i motivi della crescita e della crisi dei vari partiti impegnati nelle elezioni per il parlamento europeo.
Una volta arrivato il tanto atteso reddito di cittadinanza, più di uno a cominciato a storcere il naso una volta ritrovatosi tra le mani un palloncino sgonfio a dispetto della mongolfiera tanto pubblicizzata dai tempi della fondazione del Movimento5stelle. I motivi di tali disparità sono molteplici e da ricercare nelle tante modifiche apportate fino al minuto prima in cui vedesse la luce. Detto ciò, tale disincanto a generato qualche perdita tra il loro elettorato. Un esodo che sarebbe dovuto essere intercettato dal PD fresco di nuovo segretario che però si presenta agli elettori riaccogliendo a braccia aperte chi da esso, in passato, era stato “rottamato”. Una strategia che ha puzzato di vecchia ammucchiata e che è riuscita a dare un’ulteriore coltellata ad un popolo anticamente di sinistra, che già ai tempi di Veltroni guardò alla nascita del partito come ad un irriverente decapitazione dei comunisti puri di una volta. Infatti gli elettori del movimento sono ex elettori del PD che si ritrovano di ora a scappare anche da questi ultimi e che adesso si apprestano a rimpolpare le percentuali della destra che sembra dare a loro argomenti più vicini ai problemi quotidiani. Più “populismo”, inteso non come offesa ma quasi paradossalmente a significare “lotta di classe”.
La lega fa man bassa sfruttando le capacità mediatiche di Salvini. Forza Italia invece soffre il declino del Cavaliere e l’incapacità di trovare un degno erede. In tutto questo marasma, quelli che vedono in Salvini un personaggio povero di contenuti, si riversano su Fratelli d’Italia che continua un’ascesa oggettivamente coinvolgente come la capacità di una Meloni in veste di asso pigliatutto. Il vero exploit di questa tornata elettorale si preannuncia il loro. La campagna elettorale è nel pieno. Ai posteri l’ardua sentenza.