Una scena raccapricciante. Immagini che i presenti difficilmente si toglieranno dalla mente. Protagonista una ragazza di 23 anni, in un’abitazione in via Agnetta a Villagrazia a Palermo. Sangue, paura e quell’urlo disperato: “Non voglio morire!”, che buca l’anima. Per cause ancora da accertare il cane del convivente l’ha attaccata, staccandole a morsi il braccio. I vicini hanno lanciato l’allarme sentendo le urla della donnaSoccorsa dai sanitari del 118 e trasportata in ospedale, la giovane è stata sottoposta ad un intervento di chirurgia plastica, ma non riuscirà a recuperare l’arto staccato dai morsi del pitbull. Secondo alcuni testimoni, che sono intervenuti per aiutarla, mentre il cane la azzannava la 23enne urlava «non voglio morire». I vigili urbani, intervenuti dopo diverse segnalazioni, lo hanno circondato e catturato con la collaborazione di una squadra del canile municipale.Solo in provincia di Palermo, è il terzo caso negli ultimi giorni. Un bambino è stato morso sul lungomare di Porticello da un randagio, che lo ha ferito alla testa e alle gambe, mentre due giorni fa una bimba di 2 anni era stata azzannata al volto a Bagheria. Per ricucirle la ferita sono stati necessari ben 19 punti di sutura. Nel 2013 fece scalpore il caso di un bimbo di appena diciassette mesi.Stava dormendo con il padre (la mamma era fuori casa) quando, all’improvviso, si è svegliato e, a quattro zampe, è sceso da solo al piano terra dell’abitazione, aprendo una porta. Questo gesto purtroppo gli era stato fatale. Il piccolo, infatti, si era trovato di fronte due cani, incroci tra pastore tedesco e rottweiler. Uno di questi si era avventato contro il piccolo e lo aveva sbranato. Ad accorgersi dell’accaduto era stato il padre del piccolo, che aveva chiesto aiuto al fratello che vive nell’appartamento a fianco, ma per il bimbo non c’era più niente da fare. Inutili i soccorsi del 118. Uno dei due animali era fuggito in un campo, ma è stato subito preso: insieme all’altro sarà affidato ad una struttura. Il triste fatto di cronaca si era verificato a Siena, in zona Belriguardo, nell’immediata periferia della città. La casa in cui il piccolo è morto ospita al piano terra l’abitazione del nonno, mentre al piano superiore si trova l’appartamento dove viveva il piccolo con i genitori e quello del fratello del padre del bambino.