Ecco che con l’arrivo dell’estate sfoderiamo le nostre infradito, colorate, monocolore, brillantinate, di gomma, di cuoio…e chi più ne ha più ne metta. Ma ecco che arrivano i primi allarmi: gli esperti hanno constatato che le stringhe delle infradito non mantengono il piede ben ancorato alla scarpa ,cosa, invece, fondamentale per la corretta postura. Questa mancanza di stabilità inficia anche sulla caviglia, con conseguente aumento di rischio di storte. Con scarpe chiuse, o che comunque contengono meglio il piede, il rischio di storta è molto più ridotto.
-Ogni volta che i piedi si sporcano (cioè, ogni volta che indossiamo le infradito in pubblico), sono probabilmente ricoperti con “cose brutte”, come lo Staphylococcus, un batterio che può irritare la pelle. Il piede dell’atleta, un’infezione fungina altamente contagiosa e che dà prurito, si diffonde attraverso il contatto con qualcosa di contaminato, possibile da contrarre quando si cammina per la srada. E lo stesso vale per il virus che causa le verruche, il papillomavirus umano (HPV).
-I portatori di di infradito rallentano l’andamento, prendendo piccoli passi rispetto alle persone che indossano scarpe da ginnastica.
-I talloni toccano il suolo con più forza quando non c’è niente, ma con un misero pezzo di gomma che separa il piede da terra, l’infradito ne accentua l’impatto, che potrebbe finire per causare dolore – soprattutto se restate in piedi o camminate per periodi di tempo prolungati.
-Siccome le dita dei piedi devono lavorare duramente per mantenere le infradito ai piedi, un eccesso di presa può aggravare le persone che già soffrono di calli.
-Le stringhe in plastica potrebbero essere realizzati in lattice, a cui molte persone sono allergiche o, ancor peggio, con materiale che contiene BPA, una tossina legata a vari tipi di cancro. Meglio optare per scarpe con cinturini in tessuto o pelle, perché i materiali naturali tendono ad essere più sicuri.