L’Ebola è arrivata in Europa, con l’infermiera spagnola contagiata dal virus. È allerta anche in Italia ed in Campania, dove sono state attivate tutte le possibili misure di sicurezza a livello locale. La regione, essendo costiera, è tra le più esposte alla minaccia. A proposito di prevenzione, è intervenuto sul tema – come raccontato dal Mattino – il professore Antonio Chirianni del Cotugno, vicepresidente Simit, la società italiana malattie infettive e tropicali: “La rete infettivologica della regione – spiega – è in grado di rispondere alle istanze previste dal Ministero della Sanità e dall’Istituto Superiore di Sanità, finalizzate all’attuazione delle procedure necessarie all’individuazione dei casi sospetti”. Attenzioni del resto necessarie: il tempo di incubazione, fino a 21 giorni, può comportare la possibilità un infetto ancora asintomatico manifesti la malattia soltanto una volta arrivato qui. “I rapporti sessuali – ha aggiunto Chirainni – possono rappresentare un veicolo di diffusione dell’infezione anche 6-7 settimane dopo la guarigione”. “Difficile contenere il traffico aereo ed impedire gli spostamenti internazionali – aggiunge il virologo – ed inoltre in molti dei territori colpiti dall’epidemia sono scarsi i sistemi di controllo. In pratica, non è da escludere che l’infezione giunga anche in Italia, soprattutto nelle zone portuali come la Campania. Ad ogni modo c’è da tener presente che gli individui che lasciano le loro terre d’origine per arrivare qui affrontano viaggi lunghi settimane, nel corso delle quali è più che probabile il virus si manifesti.