“Due strutture pubbliche strategiche, gestite da una società privata e affidataria diretta della Regione Campania, inadempienti a tal punto da essere sequestrate. Si ripetono mancanze ed inadempienze che i Carabinieri del Noe e le Procure di Avellino e Nocera Inferiore hanno rilevato durante i controlli condotti con ispezioni agli impianti” dichiara Antonio Giannattasio, presidente del Circolo Legambiente Valle Solofrana.
Ad aprile dello scorso anno il sequestro con facoltà d’uso dell’ìmpianto di via Carpisano a Solofra a causa della molestia olfattiva. La Regione aveva già speso per la manutenzione ordinaria circa 260.000 € e ad oggi siamo ancora in attesa della pubblicazione della gara di progettazione, che impegna la Regione per oltre 117.000 € per la risoluzione della problematica relativa alle emissioni olfattive dell’impianto di depurazione oltre alla promessa di oltre 2.000.000 € per i lavori di adeguamento strutturale dell’impianto e di renderlo autonomo per consentire il trattamento biologico dei reflui civili e industriali.
Agosto 2018 scopriamo che al depuratore di Costa l’impianto per abbattimento dei fumi non funziona e i locali destinati ai trattamenti non erano in depressione e inoltre gli interventi migliorativi messi in campo dalla giunta regionale sono stati solo parzialmente realizzati e come conseguenza emissioni di miasmi.
“Riuscirà la Regione Campania impegnata a fare promesse e previsioni futuristiche a trovare la copertura finanziaria e a completare gli adeguamenti ormai necessari degli impianti che costituiscono un unico depuratore a servizio e a tutela dell’ambiente e della popolazione dell’Alto Sarno e di chi vive a valle?” continua Giannattasio. Altro tasto dolente l’inquinamento della falda. “Avremo mai modo di conoscere attraverso la caratterizzazione della falda di Solofra e Montoro cosa sta accadendo nel sottosuolo? Sarà mai avviata una bonifica del territorio? La salute e l’ambiente non possono più attendere giochi politici, tornate elettorali e burocrazia strategica”.
Stamattina, inoltre con la conferenza stampa finale a Roma, si è concluso il viaggio di Goletta Verde, e dal monitoraggio effettuato lungo le coste della Campania con ben 9 località fortemente inquinate, tra cui la foce del fiume Sarno, ha avuto come effetto immediato segnalazione ed esposto alla Capitaneria di porto competente da parte di Legambiente. La causa di questi risultati è sicuramente da attribuire alla mala depurazione di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese e per la quale l’Unione europea ci ha presentato un conto salatissimo. Sulla depurazione, l’Italia è oggetto di due condanne e di una terza procedura d’infrazione, che riguardano complessivamente 909 agglomerati urbani, di cui 122 in Campania (13%).