Le analisi dell’Ats hanno riscontrato la presenza del batterio nell’acqua dell’abitazione di una persona contagiata e in una fontana pubblica. I casi di infezione sono più di 20: tre le vittime. Intanto aperta un’inchiesta, il procuratore avverte: “Non è emergenza”
Cosa è la legionella e quali sono i sintomi
Due campioni d’acqua sono risultati positivi alle legionella (COSA È) a Bresso: uno prelevato nell’abitazione di una persona contagiata e un altro in una fontana pubblica. L’esito dei primi controlli nella cittadina dove si sono registrati oltre 20 casi di infezione, tre dei quali hanno causato la morte di persone anziane, sono stati annunciati dal direttore del dipartimento prevenzione dell’Ats di Milano. Intanto è stata aperta un’inchiesta, ma il procuratore avverte: “Non è emergenza”.
Le analisi sull’acqua
“Finora delle 12 colture portate a termine in tre abitazioni, due sono negative e una è positiva, ma dobbiamo aspettare 7-10 giorni per avere il risultato definitivo”, ha detto il direttore del dipartimento prevenzione dell’Ats lombarda. Inoltre “da un esame rapido che dice sì o no è emerso che nella “fontana del mappamondo” c’è la legionella. Per il momento la carica batterica non è pura al 100%, ma di quanto non è pura lo sapremo tra 8-10 giorni” ha aggiunto l’esperto spiegando che mentre in questi giorni i campionamenti dei tecnici si sono concentrati nelle case, ora partiranno anche negli esercizi commerciali che hanno impianti aerosol che potrebbero essere sorgenti di legionella. Il sindaco Simone Cairo ha precisato che la fontana, che si trova in pieno centro, tra la sede del Comune e la chiesa principale, è “stata chiusa in via precauzionale” fin dai primi giorni dell’emergenza.
Tre le vittime
Sono tre i morti per legionella a Bresso e più di 20 le persone ricoverate per aver contratto l’infezione. Alcune di loro sono già state dimesse. E’ da quattro anni che il batterio killer non colpiva: nel 2014 i casi furono 9. Il sindaco Simone Cairo ha già preso una serie di misure “in via precauzionale” e affisso cartelli con le ‘istruzioni’ ovunque. Anche al Pirellone è scattato il piano per cercare di individuare dove si annida il batterio che può uccidere (in genere chi è molto anziano o debilitato). A ciò si aggiunge un’indagine conoscitiva avviata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che ha tenuto a precisare che “non si tratta di un’emergenza, anche se chiaramente sul fatto che la legionella si ripresenti ciclicamente faremo verifiche”.