di Vincenzo Serpico – Delegato alla disabilità
Il solstizio d’estate è ormai vicino e questi giorni assolati ci mostrano la calura incombente. Tanti di noi sono presi dalla routine quotidiana, vivendo autonomamente le relazioni con gli altri e con il tenuto sociale di appartenenza.
Risolleviamo un problema già posto all’attenzione dei gentili lettori: per i ragazzi, giovani o anziani disabili cosa offrirà il prossimo futuro?
L’assenza di servizi che facciano aggregazione è nota nei nostri contesti abitativi, la mancanza di centri che possano accogliere “TUTTI” e non solo i disabili in ambienti strutturati, la mancanza di un’adeguata programmazione delle attività estive ad opera delle Amministrazioni e dell’Associativo privato, rendono difficili i giorni dei prossimi mesi.
Il diritto alla socialità ed all’assistenza non può essere “UN GIUDIZIO SOSPESO” nel periodo estivo, le persone disabili hanno come connotato di base per la loro emancipazione il contatto con il prossimo, che non deve essere riconosciuto nel solo familiare, né in figure di operatori, educatori specializzati, OSS e OSA.
Deve essere spunto “DI CHI CONTA” provare a pensare ai soggetti non autosufficiente, come persone degne di essere considerate e ricordate sempre: L’ESTATE NON DIVENGA UN DIMENTICATOIO ED UN DESERTO!