di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e GRANDI IMPRESE INTERNATIONAL
L’Europa, quella immaginata dai padri fondatori di Ventotene, rappresenta oggi l’unica strada percorribile per affrontare le sfide del nuovo mondo. I partiti politici sembrano concentrarsi su questioni contingenti, e l’idea di Europa viene discussa raramente, se non durante i periodi elettorali. Questo disinteresse è sintomatico di un problema più profondo: le attuali istituzioni europee sono un ibrido inefficace, incapace di rispondere con prontezza e unità alle sfide globali.
L’Unione Europea, com’è strutturata oggi, non è uno Stato federale. Non dispone di un governo centrale e di un Parlamento con pieni poteri decisionali, ma è invece costantemente soggetta alle interferenze degli Stati membri. Questa frammentazione si riflette in una politica estera debole e disomogenea, dove ogni nazione opera per conto proprio, spesso in contrasto con le altre. L’assenza di un esercito europeo non fa che peggiorare la situazione, impedendo un coordinamento efficace nelle questioni di difesa e sicurezza.
Sul fronte economico, la situazione non è migliore. La moneta unica, adottata solo da alcuni Stati membri, limita l’efficacia della Banca Centrale Europea (BCE), l’unica istituzione europea sufficientemente radicata. L’assenza di una politica economica comune fa sì che ogni Paese continui a perseguire i propri interessi nazionali a discapito di una visione d’insieme. Questo approccio miope è particolarmente pericoloso in un contesto globale dove l’economia si sta spostando verso l’Oriente, e l’Europa rischia di essere schiacciata tra i giganti come Stati Uniti, Cina, India e altre nazioni emergenti.
Per rilanciare il ruolo dell’Europa, è necessaria una svolta decisa verso un’unione politica vera e propria, non semplicemente burocratica. Un’Europa federale, con istituzioni capaci di operare con autorevolezza e rapidità, è fondamentale per restituire ai cittadini europei nuove opportunità e diritti. Questo richiede un cambio di paradigma, dove le giovani generazioni assumano il ruolo di una nuova classe dirigente all’altezza delle sfide contemporanee.
I giovani europei devono farsi promotori di questa trasformazione, abbandonando le vecchie logiche nazionalistiche per abbracciare una visione più ampia e inclusiva. Solo così sarà possibile creare un’Europa forte, capace di competere a livello globale e di garantire prosperità e sicurezza ai suoi cittadini. I padri di Ventotene avevano sognato un’Europa unita e pacifica, ed è nostro compito realizzare quel sogno, adeguandolo alle esigenze del XXI secolo.
Insomma l’Europa dei padri di Ventotene rimane l’unica via percorribile per affrontare il nuovo mondo. È tempo di superare le divisioni interne e di costruire un’Unione Europea capace di agire con coerenza e unità. Solo così potremo garantire un futuro prospero e sicuro per tutte le generazioni future.