Oggi vi porto con me alla scoperta dell’isolotto di Megaride, legato indissolubilmente alla figura della sirena Partenope, il cui corpo sarebbe stato trasportato dalle correnti del mare sulla terraferma e avrebbe donato al luogo prosperità e ricchezza tali da convincere gli abitanti della necessità di costruire un tempio in suo onore, sotto le fondamenta della Chiesa di Santa Lucia.
In occasione della Festa delle Donne, dunque, il mio pensiero va a questa affascinante figura femminile, la cui bellezza non avrebbe potuto dare vita ad un’altra città che non fosse Napoli. Molte sono le leggende fiorite intorno a Partenope (dal greco Παρθενωπη, vergine) ma una in particolare desta l’attenzione di molti poiché altro non è che una storia d’amore dall’inaspettato epilogo, in cui si intrecciano passione e gelosia.
Al tempo degli dei orditori di abili intrecci, viveva una sirena, Partenope, una creatura gentile e ammaliante che trascorreva il tempo a guardare il mare con nostalgia e impeto al tempo stesso. Un giorno, mentre la fanciulla era intenta a pettinare i suoi lunghi capelli, un centauro, Vesuvio, le passò accanto rimanendone affascinato.
Partenope, dal canto suo, aspettava con ansia l’essere che le avrebbe fatto battere il cuore e che l’avrebbe fatta sua per sempre; così, quando il suo sguardo incrociò quello dell’aitante centauro, Eros scoccò la sua freccia fatale e fu subito amore.
I due trascorsero giorni felici insieme fino a quando il potente Zeus, segretamente innamorato della bella sirena, intervenne per separarli per sempre: in un batter d’occhio trasformò Vesuvio in un vulcano potente e lo pose all’estremità di un golfo a sud dell’Italia e fece sì che Partenope avesse lo sguardo fisso su di lui senza poterlo toccare. Ma la sirena, vinta da un’ardente passione, non riuscì a vivere senza il suo amore e si uccise: il suo corpo, trascinato dalle correnti marine, approdò su un isolotto poco distante dal suo Vesuvio e assunse la forma di un’incantevole città.
L’amore di Partenope e Vesuvio, sebbene ostacolato da una forza maggiore, ha dato vita ad uno dei luoghi più suggestivi del mondo, con le sue contraddizioni e i suoi mille culure: cosa sarebbe Napoli senza il fascino di Partenope e la foga del Vesuvio?
Concludo augurando a tutte le donne di essere sempre coraggiose come la dolce sirena e forti come il dormiente vulcano!
L’insolita Guida