a cura di Francesca Grassi
A cchiù sincera
…Cu chella faccia ‘e cera,
sotto ‘e capille janche,
me pare na sant’Anna
cu ll’uocchie triste e stanche…
(Antonio De Curtis-Totò)
Non c’è figura più poliedrica e sacra di quella della mamma, la parola stessa suggerisce musicalità e passione: le labbra si toccano due volte e un’armonia quasi ultraterrena suggella un catartico suono. I greci attribuivano alla dea Γαῖα l’origine dell’universo, la grande madre terra che aveva generato e nutrito i suoi figli senza chiedere sacrificio alcuno. Quest’immagine pagana si avvicina molto a quella cristiana della Vergine Madre che accoglie e protegge le sue creature senza aspettarsi nulla in cambio.
E’ così che la figura della mamma entra nell’immaginario collettivo e si arricchisce di sfumature particolari, assumendo, talvolta, strani contorni e sfociando in eclettiche rappresentazioni artistiche. Poeti e pittori di tutto il mondo hanno trasferito la visione materna nelle loro opere, plasmandola e trasformandola in capolavori ineguagliabili.
Per questo oggi, in occasione della festa della mamma, vi porto con me al santuario di Pompei. Originariamente, infatti, questa ricorrenza coincideva con l’8 Maggio, giorno dedicato alla supplica alla Madonna. Nel feudo che un tempo apparteneva ai Caracciolo, l’avvocato pugliese Bartolo Longo nel 1885 decise di istituire la Confraternita del Santo Rosario e di raccogliere fondi per la costruzione di un santuario dedicato alla Vergine.
L’architetto Antonio Cua si occupò dei lavori a titolo gratuito, a lui subentrò Giovanni Rispoli per la facciata monumentale culminante nella statua della Vergine del Rosario, opera di Gaetano Chiaromonte scolpita in un unico blocco di marmo di Carrara. Il quadro della Vergine con il Bambino e ai lati San Domenico e Santa Caterina da Siena è custodito sull’altare maggiore ed ha una cornice di bronzo dorato contornata dai quindici misteri del Rosario dipinti da Vincenzo Paliotti.
Questa tela divenne il fulcro dell’adorazione della Vergine quando, recatasi da lontano per visitare il santuario, una donna guarì dall’epilessia proprio dopo aver avuto lì una forte crisi. Da allora milioni di fedeli si recano a rendere omaggio alla Vergine nella speranza di ricevere la grazia.
Concludo facendo i miei migliori auguri a tutte le mamme.
L’INSOLITO TOUR