“Il completamento della strada a scorrimento veloce Lioni-Grottaminarda ci sarà in tempi brevi. E la sua realizzazione non è messa in discussione. Né la mancata proroga del commissario causerà ritardi o, come affermato da Confindustria, il suo stop. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha lavorato assiduamente in questi mesi per portare avanti al meglio un’opera in avanzato stato di realizzazione e per la quale, per motivi oggettivi, non si è ritenuta più necessaria una gestione commissariale. Al momento si sta mettendo a punto il trasferimento integrale dei poteri, prerogative e responsabilità dall’ufficio del commissario ad acta al Provveditorato alle Opere Pubbliche e dunque si procederà alla prosecuzione dei lavori sull’arteria irpina, così da garantirne il completamento”. Lo scrive il Mit in una nota.
“Come si evince dalle parole del Ministero – afferma invece il Sottosegretario di Stato Carlo Sibilia – la rimozione di D’Ambrosio non è frutto di un capriccio personale e la prosecuzione della Lioni-Grottaminarda non è in discussione, nemmeno dopo la rimozione del Commissario. Quindi è inutile creare allarmismi senza senso. La critica e gli attacchi li accetto tutti volentieri, attaccare il governo, e in particolare il M5S, è ormai diventato uno sport nazionale, quindi non è nemmeno più una cosa tanto originale. Certo – prosegue Carlo Sibilia – sono tutti attacchi di gente che con la bocca è brava, ma nei fatti lo è un po’ meno. Se negli ultimi 40 anni queste persone avessero lavorato per il bene della provincia, oggi, molto probabilmente, non saremo così depressi dal punto di vista industriale e sociale. Questi signori, che sputano fango a a tutta pagina sui giornali, dove sono stati in tutti questi anni? Dove sono stati quando la politica ci ha negato uno sviluppo adeguato e commisurato alle risorse del territorio irpino, insistendo soltanto sull’industrializzazione spinta? Dov’erano quando si è sperperato il denaro pubblico, quando in Alta Irpinia si insediavano le fabbriche che producevano barche? Ho sempre pensato che certe associazioni d’industriali fossero capaci di vedere prima i cambiamenti. Di guidare il futuro migliorando la qualità della vita. Oggi mi accorgo che si sono messi a fare politica alla stregua dei peggiori estremisti. Mi auguro che siano casi isolati di imprenditori medioevali e che tali associazioni attraversino uno stato di salute migliore in altre zone del Paese. Se poi si è deciso che tali associazioni debbano mettersi a fare politica, lo dichiarino, si candidino, ci mettano la faccia. È finito il tempo in cui si riempiva di soldi il proprio candidato, lo si faceva eleggere e si creava così il burattino di turno. Oggi al governo ci sono persone libere. Bisogna prenderne atto e, in maniera civile, adeguarsi”.