Le virtù della liquirizia sono decantate sin dall’antico Egitto e la sua radice ha una lunga storia come rimedio naturale, adatto per bruciori di stomaco, ulcere, mal di gola, tosse, bronchiti e alcune infezioni virali. Tuttavia da un lato le sue proprietà benefiche non hanno convinto del tutto la scienza che con lo studio pubblicato per intero nella rivista scientifica Reproductive Toxicology ha spiegato gli effetti dannosi correlati. I ricercatori dell’Università dell’Illinois, negli USA, hanno rilevato degli effetti devastanti del delizioso estratto vegetale sui livelli dell’ormone femminile estrogeno, tanto da consigliare alle donne che pensano ad una gravidanza di tenersi alla larga dalla liquirizia. Durante l’esperimento in laboratorio, gli scienziati hanno analizzato il tessuto riproduttivo di un campione di ratti, scoprendo una forte sensibilità all’isoliquiritigenina (iso), un composto che si trova nella liquirizia, la cui azione intacca la produzione degli ormoni nelle ovaie. «In generale, quando si inizia ad avere un problema a livello ormonale, sorgono anche varie difficoltà nel concepimento. E dato che l’estrogeno è importante anche per la salute del cervello, delle ossa, e del sistema cardiovascolare, se la produzione è scarsa per troppo tempo potrebbero esserci problemi con tutti questi sistemi», ha spiegato la professoressa autrice della ricerca Jodi Flaws. «La nostra ricerca non prova questa teoria al 100%; si tratta piuttosto di una possibilità. Io direi comunque che più del 50% del calo dell’aromatasi (un enzima chiave nella biosintesi degli estrogeni, ndr) negli esseri umani, è legato ad un serio problema di sterilità, tra le altre cose». Passati studi effettuati sul campo dimostrano che l’isoliquiritigenina possiede delle proprietà antitumorali, benefiche in particolare per alcuni tipi di carcinomi della mammella, della prostata e del colon. Si tratta tuttavia delle stesse qualità che possono provocare il problema ormonale nelle ovaie. A conferma dei risultati di questo studio, un altro pubblicato sulla rivista internazionale New England Journal of Medicine. Secondo le conclusioni del rapporto, la liquirizia abbassa del 44% il livello di testosterone. Basterebbero sette grammi al giorno di questa radice per favorire anche in giovani fra i 22 e i 24 anni impotenza e ipertensione venosa, perché influisce anche sul ricambio idricosalino, facilitando ritenzione di acqua e sali nell’organismo, a cui seguono calo del desiderio e deficit sessuali