Che aria tira fuori casa? A breve si potrà chiedere allo smartphone o al tablet. Un sistema di sensori da collegare a cellulari e “tavolette intelligenti” messo a punto dagli scienziati greci Iannis Kouris e Dimitris Koutsouris e descritto sull’International journal of computational intelligence studies, permetterà a chi soffre di malattie respiratorie di misurare i veleni nell’aria per scoprire se conviene o meno uscire a fare una passeggiata. Si parla anche di nuove tecnologie al servizio della salute che si sta svolgendo a Verona durante il convegno “Pneumo ’14: dalla teoria alla pratica” organizzato nell’auditorium di GlaxoSmithKline
La due giorni riunisce 260 pneumologi, a confronto su asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Durante la discussione, un dialogo aperto tra relatori e pubblico, spiegano i promotori, saranno affrontati in particolare due temi chiave: la disassuefazione al fumo di sigaretta, prima causa di Bpco, e l’importanza per i pazienti di avere a disposizione device inalatori facili da utilizzare.
Oggi in Italia il 5,5% della popolazione soffre di Bpco, pari a oltre 2 milioni e mezzo di persone. Ma quasi 3 pazienti su 4 non sono ancora arrivate alla diagnosi corretta, quindi nemmeno alla terapia giusta. Un’emergenza ancora più grande se si considera che i malati aumentano, insieme agli over 65. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oggi si contano ogni anno 3 milioni e 280mila morti per malattie dell’apparato respiratorio. Un numero destinato a crescere di oltre il 30% nei prossimi 10 anni.