In aumento i tumori nei comuni della Terra dei Fuochi, in particolare quello al polmone e al colon retto: non è più solo una “percezione” denunciata dai cittadini che si ammalano o vedono ammalarsi parenti e amici, adesso è una verità che viene fuori anche da uno studio dell’istituto Pascale coordinato dal dottor Montella. Il rapporto è stato mostrato in anteprima al TGR Campania. in un’intervista di Geo Nocchetti. “Se questo aumento sia poi dovuto all’inquinamento ambientale, ai roghi di rifiuti e agli sversamenti abusivi ancora non è provato. Noi abbiamo il dovere non di schierarci ma di dire la verità e la verità è che il cancro è in aumento proprio in quelle zone in prossimità dei siti a rischio. Abbiamo quindi il dovere di procedere con lavori scientifici per dimostrare o smentire questa ipotesi”, ha spiegato al Tgr il responsabile dell’Istituto. Proprio al Pascale è partito uno studio su 300 casi di tumore al polmone, di cui 150 provengono dai comuni della Terra dei Fuochi. Con i test s’intende verificare se nei casi provenienti dai luoghi ritenuti a rischio ci siano delle alterazioni nel DNA. Il direttore del Pascale fa un passaggio interessante anche su sversamenti abusivi e roghi: “E’ sicuramente vero che moltissimi rifiuti pericolosi sono arrivati dal nord e sono stati smaltiti qui, ma non c’è solo questo, dobbiamo anche chiederci dove e come vengono smaltiti gli scarti pericolosi e tossici (come pellami e collanti) delle tante piccole e medie aziende locali che lavorano a nero. E Ancora, sulla questione dei roghi di pneumatici per i quali spesso si incolpano i Rom: “i copertoni vengono in realtà utilizzati come letto, come base per incendiare questi gli sversamenti abusivi”. Studi e ricerche a parte, questo aumento dei tumori i cittadini lo vivono sulla propria pelle e da tempo lo ritengono correlato, di fatto, allo scempio dell’ambiente in cui vivono.