Sono costretto a registrare il ritardo al nastro di partenza per la nuova programmazione a favore dello sviluppo rurale in sede regionale. E’ mia intenzione nei prossimi lavori della Commissione Agricoltura prevedere un’apposita audizione dell’Assessore e dell’AdG per sapere cosa si stia facendo e come cooperare stante le competenze in materia di programmazione regionale del Consiglio”. Così l’on. Pietro Foglia, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Campania, intervenuto oggi al seminario: “Allevamento della razza bovina podolica in Campania, attualità e prospettive di sviluppo” che si è svolto a Montella, in località Altopiano di Verteglia, nell’ambito del Meeting interregionale sulla razza bovina podolica. “La riforma della PAC assume un valore decisivo per tutte le aziende che allevano bovini da carne, indipendentemente dal raggruppamento strategico considerato. Nonostante la produzione dei derivati caseari podolici contribuisca solo marginalmente alla determinazione del reddito agricolo dell’area che consideriamo – ha anche detto Foglia – , questa attività svolge un ruolo importante soprattutto per quanto riguarda la conservazione di vasti territori montani altrimenti destinati all’abbandono e al conseguente degrado”. Degrado al quale si vuole porre un freno anche grazie alla Legge Regionale n. 10 del 3 agosto scorso, riguardante la valorizzazione dei suoli pubblici a vocazione agricola per contenerne il consumo e favorirne l’accesso ai giovani, legge fortemente voluta dal presidente Foglia e dalla commissione che presiede.
L’on. Foglia ha poi rimarcato la necessità di lavorare ad un marchio di qualità per i prodotti podolici e non solo: “Non bisognerebbe trascurare l’ipotesi di un marchio di qualità che renda riconoscibile il prodotto – ha spiegato Foglia – , garantendone soprattutto la tipicità e il potenziamento dei percorsi agrituristici dove questi formaggi rappresentano il fiore all’occhiello delle produzioni locali. Credo sia giunto il momento di dare forza un marchio per la qualità e la tipicità dell’agroalimentare campano attraverso un provvedimento normativo. In occasione dell’esame in Commissione Agricoltura di alcune proposte di legge a favore della filiera corta certamente valuteremo con attenzione l’opportunità di riconoscere il sistema di qualità Sapore di Campania”.