“Troppi sono i giornalisti esclusi dal Decreto Cura Italia. Accogliamo con favore il fatto che l’Inpgi abbia erogato a diversi giornalisti autonomi il bonus una tantum di 600 euro ma molte sono state le richieste rigettate da parte dell’Istituto di Previdenza, che non avrebbe potuto fare diversamente, perché il provvedimento del Governo è monco e per questo presenterò un emendamento che colmi tali gravi lacune. Intanto ho già preparato un’interrogazione a risposta scritta al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e al ministro dell’Economia e delle Finanze”. Lo afferma l’onorevole Gigi Casciello, deputato di Forza Italia, componente della Commissione Cultura alla Camera e tra i fondatori dell’Associazione Voce Libera.
“Nel dettaglio, sono state bocciate, ovviamente non per colpa dell’Inpgi che ha seguito correttamente i criteri del Decreto, le domande di diversi colleghi giornalisti che, pur svolgendo lavoro autonomo, sono anche inquadrati come dipendenti ai sensi degli articoli 12 (corrispondenti), 2 (collaboratori) e 36 (in redazione part time) – prosegue l’onorevole Casciello -. Si tratta di giornalisti che nella stragrande maggioranza dei casi percepiscono un reddito che si aggira sui 300-400 euro. Cifra evidentemente insufficiente per vivere. Ed è per questo motivo che devono svolgere anche attività autonoma, che in questo periodo ha subito un decremento. Dunque, per il solo fatto di percepire un reddito, anche se minimo, da dipendenti, non hanno diritto al bonus di 600 euro. Interesserò del problema anche il sottosegretario all’editoria Martella, a tutela di tanti giornalisti, molti dei quali in prima linea nella cronaca di questa emergenza”, conclude l’onorevole Casciello.