A Napoli bisogna rendere evidente le gravi dimenticanze che caratterizzano le giunte di sinistra-centro, soprattutto quando si parla di Foibe: le cavità naturali in cui i partigiani comunisti titini gettarono migliaia d’italiani. Foibe come farmaco che andrebbe somministrato a quegli Enti e Istituzioni che sul 10 Febbraio (Giornata del Ricordo), mostrano chiari sintomi di amnesia. Va ricordato che il Parlamento Italiano con la Legge n°92 del 30 marzo 2004 ha istituito il 10 febbraio quale -Giornata del Ricordo- evidenziando l’importanza di ricordare questo momento con iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso le scuole di ogni ordine e grado, ma anche attraverso convegni, incontri e dibattiti in maniera da conservare la memoria di queste vicende. Di contro la Regione Campania e la Città Metropolitana di Napoli, si sono totalmente dimenticata di ricordare questa data. Auspichiamo che le Amministrazioni locali partenopee convochino i consigli di Municipalità Comunali e Regionali per ricordare le tragiche vicende sul confine orientale che rappresentano ancora oggi una pagina terribile nella storia italiana, senza dimenticare che nel territorio campano sono presenti diverse famiglie di esiliati istriani, dalmati e fiumani. Continua tuttora l’arroganza dei baroni di sinistra, che, facendosi usbergo di una smaccata propaganda, chiamata surrettiziamente cultura, pretendono di imporre sempre le loro cosiddette verità, minacciando di scomunicare con la qualifica terrorizzante di Fascista chi osi contraddirli. In conclusione, giova affermare che ci fu una vera e propria strategia del terrore, perpetrata dai partigiani titini, come dagli italiani, in esecuzione delle stesse direttive imposte dai vertici dell’organizzazione comunista, con una pervicacia e un’arroganza culturale che continuano ad allignare. In tale ottica, è giusto, anzi doveroso battersi perché la nostra storia sia ricordata con obiettività, lungi da impacci ideologici e da ogni veto paralizzante, senza esclusioni e senza paura. Cosi i Dirigenti Nazionali, Rosario Lopa e Alfredo Catapano, del Movimento Nazionale per la Sovranità di Alemanno e Storace.