Siamo in guerra, ma non si dice, anzi, forse, non bisogna dirlo. La situazione si aggrava sempre di più, fra l’insipienza dell’Occidente e degli USA in primo luogo. L’ISIS avanza, gli Stati della “prima linea”, ad incominciare dalla Libia, si dividono in fazioni e pensano solo a litigare fra loro. L’ISIS riesce a coartare le menti di tanti giovani non solo in Africa o Asia, ma anche in Europa, Australia ecc. e questo deve quantomeno far riflettere. Quando l’Europa giunge a rinnegare le proprie radici Cristiane, quando si ha poi il rispetto di tutte le usanze, le abitudini, le fedi religiose, o, addirittura, per la cucina, la cultura o altro, ma non si rispetta, anzi si giunge a dileggiare, la nostra storia, le nostre radici Cristiane, le nostre tradizioni c’è la spiegazione alla nostra “resa”, prima di prendere almeno cognizione del pericolo. Rispettare tutto e tutti, indubbiamente, è lecito e giusto, ma forse si dovrebbe pretendere che gli altri, facciano altrettanto. Quando in Italia, c’è chi fa ricorso al TAR contro la benedizione Pasquale, programmata in una Scuola, peraltro, in orario pomeridiano, c’è quantomeno da fermarsi un momento e riflettere. In Italia ed in Europa e non solo ha dichiarato il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto, nascono continuamente delle Moschee, tutti possono professare qualsiasi fede religiosa, questa è la nostra civiltà, la nostra democrazia, ma dai Paesi islamici, tranne qualche lodevole eccezione, arrivano notizie terribili di massacri di cristiani, di distruzioni di Chiese, di persecuzioni atroci e questo passa attraverso la sostanziale indifferenza di un Occidente distratto, insensibile, rinunciatario. Cosa fa l’Europa per contrastare l’ISIS? Come si tratta con questi criminali, l’ha mostrato al mondo il Re di Giordania che, dopo l’atroce assassinio di un proprio pilota, ha inviato la sua aviazione a bombardare, per giorni, le postazioni dell’ISIS. Noi abbiamo quasi ritegno – ha continuato de Lieto – a parlare di reazione, di tutelare le nostre frontiera, anche con un blocco navale nel Canale di Sicilia, di adottare misure concrete, energiche, anche con l’introduzione di norme durissime, per una maggiore tutela del nostro territorio nazionale e della nostra gente. E’ di moda la politica del “calabrachismo”: non bisogna attendere che le bandiere nere sventolino sul Colosseo o a S. Pietro, per abbozzare una qualche reazione, bisogna agire ed agire subito. Aspettiamo l’ONU ? ….stiamo freschi !!! I fatti dimostrano che se aspettiamo l’ONU, non si risolve nulla e non avrebbe, comunque, alcun senso mandare nostri militari in Libia o altrove, con regole di ingaggio, ridicole e castranti. L’ISIS è composta da criminali ed è guidata da sanguinari che, purtroppo, sono intelligenti ed abili strateghi. Hanno colpito i turisti, al museo di Tunisi, per colpire l’economia della Tunisia e provocare una crisi economica, con pesanti ripercussioni interne, sono abili comunicatori e tutto ciò che fanno, risponde ad una strategia ben precisa .Nei territori occupati, sono feroci con coloro che credono loro nemici, ma cercano di aiutare e ben amministrare la popolazione che è sotto il loro dominio. L’ISIS – ha rimarcato de Lieto – si espande, mette subito le mani sui pozzi di petrolio ed invade il mercato parallelo e clandestino del petrolio, per finanziarsi e tanti altri gruppi terroristici, aderiscono al Califfato, facendolo diventare sempre più forte, arrogante e pericoloso per la civiltà. La stupida ed inqualificabile distruzione di bene storici di inestimabile valore culturale, rappresentano il volto idiota ed oscurantista di questo gruppo terroristico, che si candida a guidare il mondo. Uccisioni, squartamenti, torce umane, stupri, sequestri di donne ed ogni sorta di comportamenti sciagurati, sono il triste e lugubre biglietto da visita di questi folli che spadroneggiano in vastissime aree della Siria, dell’Iraq, della Nigeria, del Malì, della Libia, dello Yemen ecc.: ora è sempre più difficile distruggerli, bisognava farlo subito, ma né gli USA, né le altre potenze occidentali, hanno mosso un dito, anzi, volevano far cadere il Presidente Assad, reo di combattere i terroristi. Quando l’Iraq invase il Kuwait, dopo poche ore, la potente macchina da guerra USA e di mezzo mondo, si mise in moto… ma in gioco c’era il petrolio, come il desiderio di alcuni Paesi europei di mettere le mani sul petrolio libico e non solo, c’è dietro le cosiddette “primavere arabe” . E’ necessario capire che siamo in guerra – ha evidenziato de Lieto – ma è una guerra diversa da quelle che il mondo ha conosciuto sino ad oggi: non vi è un esercito contro un altro, vi sono pochi individui, che colpiscono nei luoghi più impensati, sparando o facendosi saltare in aria, provocando morti e feriti, infischiandosene della loro stessa vita: questo dovrebbe farci capire con quali pazzi abbiamo a che fare. Per troppi anni, si sono depotenziati e nostri “servizi”, da troppi anni si praticano pesanti ed assurdi tagli alle nostre Forze Armate e le Forze di Polizia, non sono state trattate meglio. E’ giunto il momento di invertire questa politica: vi è la drammatica necessità di investire in “SICUREZZA”. Forse ha concluso de Lieto – anche l’abolizione della leva obbligatoria, è stata un errore, dal momento che il nostro Esercito, formato da volontari, non può garantire la costante presenza di una massa di giovani, perché gli anni passano e il personale invecchia. L’Europa si mostra sempre egoista, anche di fronte al pericolo e sbaglia, ancora una volta, se pensa che la prima preoccupazione, debba essere il “dramma” Grecia, senza accorgersi che il pericolo vero e terribile, si chiama ISIS.