“Così non si può più andare avanti” è il grido silenzioso degli imprenditori agricoli campani che rischiano davvero la bancarotta se non avviene un’inversione di tendenza al più presto. Sono tante, forse troppe, le problematiche con cui la categoria deve fare i conti da diversi anni a questa parte, più precisamente, da quando ai piani alti delle istituzioni si sono insediati personaggi che hanno letteralmente fatto a pezzi il Made in Italy.
“La Campania, compreso il Sannio, la terra da cui provengo – queste le parole di Michele Latella, responsabile all’agricoltura per la Lega in Campania – ha un patrimonio agroalimentare che pochi altri al mondo possono dire di avere. L’elenco è lunghissimo: dall’olio al vino, alla zootecnia, dal comparto cerealicolo ai limoni, dalla mozzarella di bufala ai pomodori, al miele. Ma se qualcosa non cambia, questi prodotti rischiano di scomparire o, ancora peggio, di essere sostituiti dai gemelli di laboratorio o da prodotti nei cui Paesi di produzione non ci sono leggi definite sull’uso dei pesticidi. La Lega è l’unica forza in grado di tutelare realmente il Made in Italy. Quando sarà al governo, il primo passo sarà quello di limitare le importazioni estere che negli ultimi 2 anni, grazie al ministro Martina, hanno messo in ginocchio il comparto dando un colpo basso non solo al prezzo ma anche e soprattutto alla qualità. Ogni giorno arrivano notizie di campioni di grano stoccati male e contaminati”. “Anche quando le istituzioni sono al fianco dei cittadini – ha poi aggiunto Latella – lo fanno male. Vedi la questione dei P.S.R. 2014-2020, un vanto dell’amministrazione De Luca. In realtà questi Progetti di Sviluppo Rurale dovevano aiutare gli agricoltori a rimodernare le aziende per renderle più competitive, ad abbattere i costi e ridurre l’impatto ambientale ma la burocrazia li ha resi complicati ed inattuabili. In poche parole l’agricoltore che vi accede, oltre a dover superare una enorme mole burocratica, deve farsi carico di un mutuo con la banca (guarda caso), anticipare tutte le spese ed attendere il rimborso che nel migliore dei casi arriva nei limiti del tempo consentito con gli interessi nel frattempo che gravano su di lui. La gente è stanca – ha poi concluso – negli ultimi 2 anni il prezzo del cereale ha toccato i minimi storici che non ha permesso nemmeno di rientrare nelle spese sostenute. Ed anche questi contratti di filiera che i grandi pastifici stanno concludendo con i cerealicoltori lasciano spazio a molti interrogativi. La Lega non propone miracoli ma di scendere in campo al fianco degli agricoltori per difenderli da tali situazioni e di far tornare il comparto agricolo il vero settore primario è trainante dell’economia italiana “
Così Michele Latella, Responsabile agricoltura della Lega in Campania, interviene sulle gravi condizioni in cui versa il comparto agricolo.