“Siamo curiosi di comprendere quali siano le ragioni che hanno spinto il sindaco di Pomigliano d’Arco, Raffaele Russo, a emanare un’ordinanza in base alla quale nella città da lui amministrata non si correrebbe alcun pericolo dopo l’incendio divampato ieri all’interno di un’azienda per il riciclo e il deposito di ecoballe a San Vitaliano e l’impressionante colonna di fumo densa di diossine che ha saturato l’aria di tutti i paesi circostanti, compresa la stessa Pomigliano. Non ci risulta che sia stato effettuato alcun monitoraggio sulle concentrazioni di diossina e polveri sottili e in considerazione del fatto che l’Arpac non ha ancora pubblicato alcun rilievo alla luce del rogo. Secondo il primo cittadino, di cui disconosciamo le specifiche competenze in materia ambientale né pare sia in possesso di chissà quali sofisticate strumentazioni per il monitoraggio dell’aria, la colonna di fumo sarebbe ferma su San Vitaliano. Un trattato dell’antiscienza sulla pelle dei cittadini”. E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Quello di ieri – ha proseguito Ciarambino – non è stato un rogo occasionale. A poca distanza c’è Agrimonda, un sito di stoccaggio di fitofarmaci andato a fuoco oltre vent’anni e che continua ad avvelenare la nostra gente e i nostri figli. A un tiro di schioppo sorge da anni quell’ecomostro dell’inceneritore di Acerra, in un polo che la Regione ha deciso di ingrandire, creando una concentrazione indiscriminata di aziende che stoccano e trattano scarti di ogni sorta. De Luca vuole continuare a fare della nostra regione una terra di monnezza e morte. Da ieri siamo in contatto con il governo e il ministro Costa per capire se e come si può intervenire in queste scelte scellerate di competenza regionale e comunale”.