La consigliera regionale: “Dalle liste d’attesa allo smantellamento degli ospedali, tutti i fallimenti del governatore”
“De Luca non poteva trovare espressione più esaustiva che quella di definire la Regione Campania una casa di vetro. I suoi fallimenti e le bugie sono infatti sotto gli occhi di tutti. Un’espressione ancor più opportuna se pronunciata agli stati generali della sanità, dove il governatore e commissario della medesima ha fatto l’elenco dei disastri e degli obiettivi che mai riuscirà a realizzare. Nella sua autocelebrazione del nulla, De Luca ha addirittura provato sconfessare numeri. Dalla griglia Lea, rispetto alla quale secondo De Luca la Campania è rientrata, eppure risulta essere ancora all’ultimo posto e lontana dai parametri della sufficienza. Sostiene di aver risolto l’annosa questione delle liste d’attesa, che restano interminabili e costringono i pazienti a ricorrere a strutture in intramoenia. Sul 118 si è superato, sostenendo di aver riorganizzato una rete meravigliosa. Una rete affidata a ditte esterne e gestita con personale per lo più ‘volontario’, le cui competenze non sono verificate, remunerato con rimborsi forfettari e a cui non vengono garantiti turni di riposo, finendo con l’accumulare fino a 300 ore mensili, in spregio al tetto ore imposto dalle normative europee. Ambulanze che restano per ore bloccate ai Pronto soccorso perché spesso mancano le barelle dove allocare il paziente. Il 90% degli stessi Pronto soccorso sono oberati di codici verdi che dovrebbero essere gestiti in continuità assistenziale, ma De Luca ha pensato bene di ridurre ulteriormente proprio le ore della guardia medica”. Così la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino.
“Nella sua spasmodica opera di chiusura dei reparti – ricorda ancora Ciarambino – De Luca ha messo fine alla gran parte dei centri nascita pubblici, dirottando verso l’offerta privata, dove è alta la propensione al parto cesareo di cui la Campania detiene il primato. Mentre il Cardarelli, il più grande ospedale del Mezzogiorno, non riesce a raggiungere lo standard minimo di mille parti l’anno. Il resto è nell’incapacità di portare a compimento le procedure di reclutamento, nei concorsi farlocchi per garantire i soliti interinali e i parenti dei sindacalisti, nello smantellamento degli ospedali San Gennaro, Annunziata, Incurabili e Ascalesi nell’eterna attesa dell’Ospedale del Mare, l’accorpamento di Rummo e ospedale di Sant’Agata con il depotenziamento di entrambi e l’indagine della Corte dei Conti dopo il nostro esposto sullo smantellamento del polo materno-infantile. Ecco il fantastico mondo della sanità descritto dal governatore della Campania. A pochi metri di distanza dal suo sproloquiare, anche oggi l’Obi del Cardarelli era invaso da un centinaio di pazienti, invece dei circa 30 previsti. La tragica realtà contro cui si infrangono le sue continue bugie”.