La consigliera regionale: “Superata l’impugnativa, iter seguito dal ministro Di Maio. Salvi 400 lavoratori”
“L’impegno del Governo e l’interessamento in prima persona del ministro del Lavoro Luigi Di Maio hanno consentito non solo di salvare la partecipata regionale Campania Ambiente, salvaguardando oltre 400 posti di lavoro, ma di porre le basi anche ad un piano per il suo rilancio. Con l’ultima variazione di bilancio, la Regione aveva previsto di destinare alla società la somma complessiva di 6 milioni e 750mila euro per la ricapitalizzazione e il ripiano delle perdite. L’articolo 1 della legge regionale era stato però impugnato dal Consiglio dei ministri in quanto l’operazione si configurava come un aiuto di Stato senza autorizzazione della Commissione europea, dunque illegittima. Alla luce dell’impugnativa, la Regione ha sostituito integralmente l’articolo impugnato, prevedendo che il ripiano delle perdite fosse l’unica finalità dell’intervento di ricapitalizzazione. L’iter è stato seguito in prima persona dal ministro Di Maio, alla luce di un impegno assunto con i lavoratori di Campania Ambiente, incontrati a margine di un tavolo istituzionale a cui ha preso parte nella sede del Consiglio regionale. Una vicenda seguita costantemente anche dal Gruppo regionale M5S, attraverso costanti interlocuzioni con gli uffici della Regione e con il Governo. Un impegno che ha prodotto il risultato auspicato. Ieri sera, infatti, il Consiglio dei Ministri ha accolto la modifica all’articolo 1 e superato l’impugnativa, dando il via libera all’operazione di ricapitalizzazione della società”. E’ quanto annuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“La situazione debitoria pregressa di Campania Ambiente – spiega Ciarambino – aveva impedito alla società di essere assorbita nel nascente Polo Ambientale, da istituirsi entro il 31 dicembre 2018, nel quale confluiranno anche Arpac Multiservizi e Sma Campania, finalizzato a creare un unico polo regionale per la gestione del settore. In tal modo sarà possibile riordinare sotto un’unica regia l’attività di tre agenzie che spesso si accavallano nelle loro funzioni”.