L’accusa della referente politica regionale Ciarambino e del capogruppo regionale Saiello
“Molto attenti alle esigenze dell’elettorato di potenti lobby, un po’ meno a quelle della stragrande maggioranza di cittadini che si ammalano per gli effetti devastanti dell’inquinamento sulle loro terre. Terre che i Cesaro, padre e figlio, battono da anni palmo a palmo per fare incetta di consensi, non certo per individuare soluzioni a devastazioni e morte. Uno spaccato inquietante emerge dall’ultima indagine sul sistema Cesaro, con il consigliere regionale Armando che, come riportano organi di stampa, decide di snobbare un incontro con gli agricoltori della Terra dei Fuochi. Categoria a cui la famiglia di Sant’Antimo avrà probabilmente attribuito una scarsa valutazione in quanto a influenza elettorale”. Così il referente politico campano e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino, e il capogruppo M5S al Consiglio regionale della Campania, Gennaro Saiello.
“L’atteggiamento di assoluto disinteresse sul dramma di quell’area nella quale i Cesaro vivono – sottolineano Ciarambino e Saiello – sfocia nell’ipocrisia della nomina del giovane Armando nella commissione regionale per la Terra dei Fuochi. Tematica per la quale il consigliere berlusconiano si è speso, ad oggi, soltanto con annunci slogan e con atti che non hanno fatto registrare nulla di concreto. Annunci e slogan che probabilmente continuerà a spendere nelle prossime settimane di campagna elettorale, che vedrà in prima linea i due Cesaro, entrambi indagati per voto di scambio con la consigliera regionale Flora Beneduce. Chissà se anche questa volta eviteranno di ascoltare la voce degli agricoltori della Terra dei Fuochi o se avranno il coraggio di affrontarli, infarcendo i loro comizi di vacue promesse e abili slogan alla maniera del loro padre padrone, il pregiudicato Silvio Berlusconi”.