Il consigliere regionale Cammarano e il deputato Maglione: “Dal 2015 attendiamo i fondi post alluvione”
“Non c’è presa in giro peggiore per chi vive una situazione di emergenza che quella di nascondere la verità. Invocare lo stato di calamità per i danni procurati dalla grandinata di ieri, che la Coldiretti stima intorno ai 30 milioni di euro, non corrisponde ad una soluzione tempestiva per il dramma che vivono oggi gli agricoltori del Telesino e della Valle Caudina. Bisognerà attendere anni perché vengano varate le prime misure. Basti chiedere a chi, a due anni e mezzo dall’alluvione dell’ottobre 2015, non ha ancora ricevuto un solo centesimo di risarcimento. Un ritardo al cospetto del quale attendiamo ancora spiegazioni e che si somma alla clamorosa esclusione di molte aree dell’entroterra campano dal piano di interventi a seguito della gelata del 2017. Senza dimenticare le ordinarie disfunzioni nei pagamenti delle misure del Psre il sistematico blocco dei sistemi informatici per la presentazione dei bandi”. E’ quanto denunciano il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano e il deputato M5S sannita Pasquale Maglione.
“Ai nostri agricoltori non servono spot né promesse dal sapore vagamente elettorale. Un aiuto concreto può giungere soltanto da un serio intervento strutturale. Serve far sentire la propria voce a tutti i livelli istituzionali, ma tutto questo è difficile per una regione come la Campania che, assieme alla Calabria, reputa inutile un assessorato all’Agricoltura, non avendo mai ritenuto opportuno istituirlo, a dispetto della sua vocazione rurale”.