Ciarambino e Saiello: “A un giorno dalla scadenza, sospende i termini e chiede un parere al Governo”
“Da due anni, come Movimento 5 Stelle, ci battiamo per salvaguardare i piccoli laboratori della Campania, vere e proprie eccellenze per la qualità del servizio che da sempre garantiscono e per la professionalità del personale che vi opera. Biologi, laboratoristi, infermieri. Ben 3mila professionisti che rischiano il posto di lavoro per le conseguenze del piano di riassetto, per le cui aggregazioni è prevista la scadenza del 30 giugno, cioè domani, pena la decadenza dell’accreditamento istituzionale. Aggregazioni che porterebbero a favorire solo i grandi laboratori. Al question time di questa mattina sono andate in scena due interrogazioni di consiglieri della maggioranza tese a chiedere la possibilità di dare applicazione a una rete contratto. Una maggioranza che si sveglia soltanto oggi, dopo due anni che M5S si batte per la stessa proposta. La risposta data in aula dal vicepresidente della Giunta Bonavitacola fa ridere. Dopo che De Luca in qualità di commissario, avendone dunque piena competenza, in un anno e mezzo non ha fatto nulla per salvare i piccoli laboratori, oggi, alla vigilia della scadenza, annuncia un decreto che sospende il termine del 30 giugno nell’attesa che il Ministero della salute gli dica cosa deve fare, ributtando tutta la responsabilità sul governo”. E’ quanto dichiarano il capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino.
“Non ci sorprende il comportamento del governatore della Campania. La stessa persona che, dopo aver constatato il forte ritardo nell’organizzazione delle Universiadi, ha invocato e ottenuto dal precedente governo a lui amico, un commissario straordinario su cui far ricadere le colpe di un eventuale insuccesso che ha origini unicamente nella sua incapacità a organizzare l’evento. Stessa cosa vorrebbe fare ora, scaricando le responsabilità sul ministero della Salute. E lecito chiedersi perché De Luca non abbia chiesto il parere al ministero un anno e mezzo fa, quando ci sarebbe stato tutto il tempo per valutare e rendere possibile l’applicazione di una rete contratto per i laboratori? Soprattutto, a cosa ci serve un commissario che non si assume neppure la responsabilità delle sue scelte?