Question time della consigliera regionale: “Il bacino di riferimento non tiene conto di turisti e immigrati”
“Questa mattina nell’aula del Consiglio siamo venuti purtroppo a conoscenza delle cause all’origine del pessimo servizio del 118 a Napoli. Di 19 ambulanze operative durante il giorno in città, due sono a Capri e una è ferma alla Stazione Centrale. Le restanti sedici operano in una situazione di totale precarietà a fronte di una massiccia richiesta emergenziale e di un numero approssimativo dell’utenza che tiene conto del solo bacino dei cittadini residenti. A questo, infatti, andrebbe aggiunta una quota, non indifferente, di immigrati regolari e non regolari, oltre che di turisti, il cui numero è in costante aumento in queste settimane. Senza contare che il rapporto Agenas fa sì riferimento alla quota di ambulanze nella disponibilità dell’Asl Napoli 1, che andrebbe rivisto a fronte del numero di immigrati e turisti, ma parla di ambulanze medicalizzate. Nel caso di specie, parliamo di una quota importante di ambulanze di tipo B, ovvero con a bordo il solo infermiere supportato da un autista, ma sprovviste di medico”. E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà a margine del question time nell’aula del Consiglio regionale della Campania.
“Le lunghe attese – spiega Muscarà – e la precaria assistenza, dovuta alla mancata presenza di un medico a bordo, sono sempre più spesso all’origine di casi di aggressioni e violenze ai danni del personale dipendente del 118, che pagano sulla loro pelle una disorganizzazione a monte. Per non parlare del personale medico in servizio al 118, ridotto all’osso e precario, in quanto assunto con contratti della durata massima di sei mesi. A tutto questo si aggiunga che i mezzi in dotazione sono obsoleti e strutturalmente danneggiati e che, sempre più spesso, restano parcheggiati per giorni interi in quanto le barelle a bordo vengono requisite dal personale dei Pronto soccorso, per sopperirne alla carenza. Attivare corsi formativi per personale del 118, così come auspicato in aula dall’esponente di giunta, non rappresenta una soluzione nell’immediato. Servono mezzi adeguati e in numero maggiore, medici specializzati e una totale riorganizzazione del servizio del 118”.