La capogruppo regionale: “Ha mandato Anm a gambe all’aria, ha fallito sulla differenziata, ha azzerato i servizi sociali e ora deve restituire 27 immobili allo Stato”
“La richiesta di autonomia avanzata da De Magistris per la città di Napoli ha lo stesso valore della pretesa di un calciatore dilettante di giocare in Serie A. La sfida dell’autonomia dovrebbe giocarsi esclusivamente sull’efficienza dei servizi, non certo sulla propaganda in vista di una tornata elettorale. A dare ancora una volta la misura della capacità amministrativa di De Magistris ha provveduto, contestualmente all’annuncio di un referendum popolare per Napoli Città Autonoma, la notizia, pubblicata dal Mattino, che il Comune ha appena perso beni demaniali per 8,5 milioni di euro. Parliamo di 27 immobili rispetto ai quali nel 2013 Palazzo San Giacomo chiese il passaggio di proprietà dallo Stato. Ebbene, in cinque anni l’amministrazione De Magistris non è stata mai in grado di produrre uno straccio di delibera per l’acquisizione finale, nonostante la concessione di un’ulteriore proroga di 30 giorni prevista dalla Stabilità 2019. Otto milioni e mezzo persi per una delibera dimenticata”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà.
“Più che invocare un referendum, De Magistris dovrebbe chiedere scusa a tutti i cittadini napoletani per l’ennesima occasione sprecata a causa della sua incapacità. La stessa incapacità che ha prodotto il fallimento alle porte dell’Anm, che in sette anni ha portato la differenziata quasi agli stessi livelli percentuali in cui l’aveva lasciata la Iervolino, che ha azzerato finanziamenti per i servizi sociali in città. Per non parlare dei cantieri eterni, via Marina su tutti, tramutati in monumenti all’incuria, del caos viabilità e parcheggi e di un livello di qualità della vita tra i più bassi in Europa”.