La capogruppo regionale: “Decisione annunciata in capigruppo, con l’accordo di tutte le forze politiche tranne la nostra”
“Fino al 28 maggio il Consiglio regionale della Campania resterà ufficialmente chiuso per campagna elettorale. Lo abbiamo appreso questa mattina, durante la riunione dei capigruppo, direttamente dalla voce di una raggiante presidente Rosetta D’Amelio. Un ordine di scuderia che ha trovato d’accordo tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio, con la sola eccezione della nostra. Un’offesa ai cittadini della Campania, ignari che la sede di chi dovrebbe rappresentarli sia stata trasformata da chi la presiede in un unico grande comitato elettorale. La presidente è stata perentoria e non ha voluto sentire ragioni nel sottolineare che, nonostante ci siano da discutere decine tra provvedimenti e misure fondamentali per la nostra terra, non sarà convocata alcuna seduta di assise prima del 28 maggio, ovvero il giorno dopo la tornata per le europee e le amministrative. Autorizzando così i consiglieri regionali a percepire un regolare e lauto stipendio con i soldi dei contribuenti campani, con l’unico impegno di adoperarsi in campagna elettorale per i loro rispettivi partiti”. Lo denuncia la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Maria Muscarà a margine della riunione dei capigruppo.
“Sono caduti nel vuoto – racconta Muscarà – i nostri appelli al senso di responsabilità dei consiglieri. Alle nostre giustificate rimostranze, la presidente ha risposto con un laconico “qui comando io”, per poi andare via sbattendo la porta. Quanto che sta accadendo è gravissimo, se si pensa che l’ultima seduta si è tenuta il 16 aprile, per essere chiusa al settimo punto sui 28 all’ordine del giorno per mancanza di numero legale e che dall’inizio del 2019 su 8 sedute convocate, ne sono state svolte appena due, mentre le altre sono state tutte sospese per assenza dei consiglieri, in particolar modo di quelli delle fila della maggioranza. Siamo curiosi di vedere con quali facce queste persone si ripresenteranno tra un anno ai loro elettori che chiederanno conto del loro operato in cinque anni vissuti da fantasmi in Consiglio regionale”.