Il capogruppo regionale: “Sarebbe stata la prima seduta dopo l’inchiesta di Fanpage”
“Il delitto sarebbe stato perfetto se il copione non fosse stato così scontato. Il presidente della Commissione regionale d’inchiesta sulle Partecipate, l’indagato per corruzione Luciano Passariello, convoca in audizione il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola per la prima seduta dopo la videoinchiesta di Fanpage.it e le indagini della magistratura sull’utilizzo della partecipata Sma come carrozzone per pilotare appalti e distribuire mazzette. All’ordine del giorno, ironia della sorte, c’è il piano di razionalizzazione delle partecipate. Ma arriva il colpo di scena. Con mail recapitata ai componenti della commissione alle 10.54, sei minuti prima dell’inizio dei lavori, il vicepresidente della giunta annuncia che non potrà presenziare per concomitanti impegni istituzionali. Benedetti impegni che consentono a Bonavitacola di compiere una doppia mossa. Togliere dall’imbarazzo l’inquisito Passariello, a cui eravamo pronti a chiedere per quale ragione, alla luce di un’indagine che lo coinvolge proprio nel suo ruolo di presidente della Commissione d’Inchiesta, non ha pensato di fare un passo indietro e lasciare questa poltrona, in attesa di chiarire la sua posizione. E togliere anche se stesso dal possibile imbarazzo di dover giustificare le negligenze dell’amministrazione che rappresenta sulla malandata gestione dei rifiuti, dandola inconsapevolmente in pasto alla criminalità organizzata”. Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Gennaro Saiello.
“L’attesa – sottolinea Saiello – ora si sposta sulla relazione conclusiva del presidente della Commissione d’inchiesta, i cui lavori avrebbero dovuto estinguersi dopo sei mesi, ma che ha ottenuto ben quattro proroghe con palesi forzature e violazioni del regolamento. Una procedura all’origine di un nostro esposto alla Procura della Corte dei Conti sull’ipotesi di danno erariale. Dopo due anni e due mesi, siamo curiosi di conoscere a quali conclusioni è giunto l’indagato Passariello, che mentre dava vita alle sue operazioni di sindacato ispettivo, le telecamere di Fanpage immortalavano un suo stretto collaboratore intento a definire accordi a suo nome e per conto della Sma con un ex boss della camorra”.