Il 17 gennaio è la memoria liturgica di sant’Antonio Abate ed è il giorno in cui, tradizionalmente, la Chiesa benedice gli animali ponendoli sotto la protezione del Santo. Ogni anno quasi tutte le parrocchie presenti in Italia si aprono non solo agli umani ma anche agli animali che, in base alle disposizioni di ciascun parroco, vengono benedetti da questi ultimi. Il Comune di Macerata Campania non fa eccezione: presso la Chiesa abbaziale san Martino Vescovo, come da volantino diffuso sui social, il “Comitato festeggiamenti sant’Antonio Abate – gennaio 2021” annuncia il programma.
Innanzitutto è discutibile che al “protettore degli animali” si possano associare i fuochi pirotecnici diurni previsti alle 7.30 del 17 gennaio, considerando che i fuochi d’artificio hanno effetti estremamente negativi sull’ambiente e sugli animali domestici e selvatici, terrorizzati dai rumori. Il programma prevede che alle 18.30 seguirà la benedizione degli animali e del fuoco, ma quello che lascia perplessi è che, una settimana dopo, al termine della messa, sia poi previsto il “sorteggio del maiale”, del quale non è dato sapere, peraltro, se verrà consegnato vivo o morto.
Colpisce e purtroppo non sorprende che, a mettere in campo tali iniziative, sia la Chiesa cattolica, la quale invece dovrebbe, attraverso i suoi rappresentanti, professare valori come il rispetto per tutte le creature e l’amore verso il prossimo. D’altronde non ci si può aspettare di più quando vi sono preti che, in tutta Italia, all’inizio della stagione venatorie, celebrano messe per i cacciatori, predicando così sull’altare “pace e amore” verso il Creato, ma poi benedicendo chi imbraccia il fucile ed appoggiando tali attività sanguinarie.
Pertanto si auspica che l’Arcivescovo Salvatore Visco dell‘Arcidiocesi di Capua chieda di sostituire il maiale con un oggetto inanimato. E, contestualmente, che l’amministrazione comunale di Macerata Campania prenda esempio da numerosi Comuni che vietano di utilizzare ed offrire animali di qualsiasi specie in premi o vincita di giochi. L’appello al sindaco Stefano Antonio Cioffi, dunque, è di seguire l’unica direzione in sintonia con una società che si autodefinisce civile, ovvero di non concedere l’autorizzazione a questo genere di eventi, che nulla hanno a che spartire con la solidarietà e rappresentano invece l’ennesima manifestazione di sopraffazione dell’uomo sulle altre specie.