Sull’emergenza inquinamento siamo alle solite: proclami, annunci, chiacchiere e zero fatti. La solita manfrina politica, sulla questione smog come sul biodigestore.
In città quasi 50 sforamenti da inizio anno, con una previsione di record assoluto, zero controlli sul rispetto delle ordinanze relative al rogo dei residui vegetali, zero autocertificazioni, zero controlliper i proprietari di impianti di riscaldamento a biomassa, zero iniziativeper abbattere le emissioni da parte delle autovetture. Siamo alla mera propaganda: solo annunci e immobilismo totale.
Nessun amore e nessun rispetto per la propria terra: come possiamo pensare che l’Irpinia resista davanti a simile disfattismo e menefreghismo? Se la strategia vincente per certi politici è stare fermi, che lo dicano chiaramente. Altrimenti inutile lamentarsi dello spopolamento e parlare di rispetto per l’ambiente: chi vorrebbe mai vivere in luoghi deliberatamente abbandonati all’incuria e allo smog?
Sul tema, il sottoscritto è intervenuto più volte anche in passato, con proposte chiare e attuabili:
– per cominciare, un potenziamento delle centraline di rilevazione della qualità dell’aria, installandone anche in altri comuni e non solo nel capoluogo, così da avere dati più puntuali e una maggiore responsabilizzazione delle amministrazioni comunali della provincia
– proseguire sulla strada indicata dal protocollo Priolo, che aveva indicato una strada corretta
– dare attuazione alle richieste di agronomi, tecnici ed esperti (recentemente convocati anche presso il Comune di Avellino)
Non abbiamo più tempo: è ora che la politica irpina si assuma le proprie responsabilità.
E’ ora di pensare e agire diversamente.