L’8 marzo 2019, presso l’Hotel Irpinia di Avellino, alle ore 18.30, la poetessa Maria Rosaria Di Rienzo, dopo la presentazione di alcune sue liriche, ha parlato del legame tra l’uomo e la natura.
La Di Rienzo così afferma: “Insieme per la Natura, insieme per noi stessi. Contaminare la natura significa ferire qualcosa di vivo, significa perdere un tesoro e infine smarrire noi stessi. La natura ha sempre affascinato l’uomo e l’uomo ha sempre ritratto, cantato e musicato la natura, i sentimenti che essa destava nel suo animo. Si tratta di contemplazione dell’armonia e della bellezza che in essa si rileva; molto spesso l’artista rende partecipe la natura del suo sentire per trasferire ad essa i moti del suo animo. Si crea così un misterioso legame fra l’uomo e la natura come se parte di lui fosse immersa nel mistero della natura che lo circonda. Tutto è natura: un paese che non c’è più con i suoi filari di viti, un muretto di città, tetti, campanili, un filo d’erba che cresce, un fiore destinato a sfiorire. Tutto questo lo troviamo nei grandi della letteratura poetica come in Virgilio, Ariosto, Pascoli, D’Annunzio, Leopardi, Ungaretti, Montale, Gibran, Rilke. Voglio terminare questo mio breve intervento parlando della bella storia d’amore fra l’uomo e la natura, tra il poeta Saba e la sua città. Bello è il rapporto quando è sentito così, vissuto così. Il poeta ha attraversato tutta la sua città, Trieste, quasi in contemplazione, come se non la conoscesse. Raggiunge il muricciolo, l’angolo che gli è più caro e la sua città gli si apre davanti come una mano tesa, ne riconosce ogni via, ogni angolo. In lontananza il mare, la collina, la casa piena di luce e di speranza.”