Sarà, dunque, Vittorio Zappalorto, il Commissario prefettizio, venuto direttamente dal Ministero degli Interni a dare una boccata d’ossigeno al Comune in attesa che i partiti facciano il mea culpa in vista delle nuove elezioni amministrative di aprile. Un uomo del Nord per ridare linfa alla macchina amministrativa inficiata da beghe intestine ai partiti che negli ultimi vent’anni non sono riusciti a dare stabilità governativa al Palazzo Comunale.
Zappalorto, laureato in giurisprudenza ed esperto in pubblica sicurezza, è arrivato in città in seguito alla lettera di dimissioni contestuali dei consiglieri comunali, che automaticamente hanno decretato la caduta dell’ex Giunta di centrodestra, capeggiata dal sindaco Antonio Sodano. Il tutto smentendo ogni previsione della vigilia e chiacchiericci intorno al fatto che la nomina potesse essere in qualche modo influenzata dai partiti. Numerose le questioni che il Commissario dovrà affrontare tra cui la Tares: entro dicembre bisogna pagare il tributo e l’ex Giunta non ha deliberato la dilazione del pagamento. E ancora: il contenzioso con la Provincia circa il Piano Urbanistico Comunale bocciato dai tecnici di palazzo Matteotti perché ritenuto sovradimensionato rispetto alla reali esigenze della città. A marzo, poi, scadono le procedure di esproprio nell’area PIP e il Comune dovrebbe provvedere a liquidare i proprietari i cui terreni attualmente sono in preda al degrado e all’abbandono. Nel frattempo infuriano le polemiche.
Ne ha per tutti l’ex consigliere Sebastiano Sorrentino:”Il sindaco dell’ Amministrazione non era Antonio Sodano, ma chi lo contornava e dirigeva i fili”. E’ un fiume in piena Nello La Gala, recentemente passato da Sel al Pd. “C’era malessere in tutti noi consiglieri comunali. Basta con le clientele, basta con la politica del voto di scambio”. Sul piede di guerra anche Saverio Lo Sapio di Oxigeno:”Finalmente a casa gli affaristi. Vadano a casa tutti i politici di destra, sinistra e centro che da vent’anni hanno determinato la paralisi amministrativa”. L’indice è puntato contro le ultime quattro Amministrazioni comunali cadute sempre per contrasti intestini prima della scadenza naturale del mandato. Venti anni di paralisi che hanno determinato il mancato sviluppo della città che prima era il fiore all’occhiello dell’hinterland. Una città che deve fare i conti con scuole chiuse o nel degrado, campo di calcio inagibile, degrado nel rione di edilizia popolare.
Pollice verso anche nel settore urbanistico dove il PUC ha previsto uno sviluppo a macchia di leopardo aprendo la strada alla grande distribuzione in danno del commercio locale già alle prese con la crisi economica. Sono decine le saracinesche dei negozi che sono state costrette a chiudere negli ultimi tempi. Un piano sovradimensionato rispetto alle reali esigenze della città e calcolato in base ad indici che non sono quelli Istat. Un piano che ha previsto un boom demografico in controtendenza con il forte flusso migratorio di giovani e meno giovani che non trovano lavoro e scappano al Nord.
Tante anomalie che non sono sfuggite ai tecnici di piazza Matteotti.
Altro punto su cui si chiede chiarezza è il bando per i nonni vigili affisso in città appena un giorno prima della scadenza e con una dicitura anomala che ha depistato gli anziani del territorio. Sanno tutti che gli anziani non sanno usare il computer e invece a Marigliano è accaduto che si è provveduto a dare visibilità al bando dal cinque settembre e solo attraverso l’albo pretorio online