Mercoledì 27 aprile il Caffè Letterario “Matilde Serao”, con il patrocinio del CIF (Centro Italiano Femminile), ha avuto l’onore di ospitare il direttore scientifico e funzionario archeologico Mario Cesarano per parlare insieme della figura della donna nella “storia”.
Per meglio spiegare quale fosse la funzione della donna e come essa si differenzi tra le varie civiltà, bisogna saper distinguere il “reale” dal “mito”. È difficile, a volte, distinguere la realtà dalla fantasia ed è su questo che si basa il mito. La storia narra la realtà, generalmente individuale o di una data popolazione, in un preciso momento storico con regole e situazioni valide per quell’esatto momento, in quel preciso frangente ma non “universali”; il mito, invece, narra un qualcosa dalla “valenza universale”, la cui validità perdura nel tempo e non è sottoposta a “modifiche”.
Il dottore ha narrato, tra gli altri, il mito di Teti e Peleo: “Teti era una ninfa bellissima, desiderata da tutti, anche dal re degli dei. Quando le fu predetto che avrebbe generato un figlio più potente del padre, Zeus, per timore, scelse per la ninfa un mortale; Peleo, senza il suo consenso, la prese nei pressi di una fonte d’acqua e da quella unione nacque Achille”. Questo mito per sottolineare non solo come, spesso, alla donna non sia stata data la piena possibilità di scelta ma anche per sottolineare il connubio donna-fonte d’acqua come metafora di vita, per rendere ancora più forte il suo legame alla “casa, alla famiglia, al generare nuova vita”. Continuando su questa scia ecco comparire la figura della donna, madre e moglie, dedita alla cura della casa e al “rifornimento” che ha permesso un piacevolissimo excursus socio-storico-antropologico che ci ha portati a conoscere l’aspetto più forte e coraggioso della donna nella figura delle amazzoni, “mitologiche” guerriere. La donna come “generatrice della progenie” da cui matrimonio: “sposarsi per rendere la donna madre di figli legittimi, i quali dovranno ereditare il PATRImonio”.
Legata alla figura della “donna di casa” è anche l’importanza della matrona nei riti funebri: “nell’antichità era compito della matrona, non delle serve, ma della padrona di casa preparare il defunto al passaggio. L’estinto veniva tenuto circa 2 o 3 settimane in casa, nella bara venivano posti una serie di oli ed unguenti per meglio tenere il corpo e degli oggetti non personali e di uso quotidiano come spesso si pensa bensì oggetti che ne dimostrassero il valore come persona e l’importanza avuta nella società durante la vita”.
Esisteva, ed esiste ancora, una figura di donna più “emancipata” e slegata dalla figura di “mater familias” alla quale siamo abituati: l’eteria. Le eterie, nell’antica Roma e nell’antica Grecia, erano donne intelligenti, istruite, bellissime e di gran fascino, capaci di “conquistare e ammaliare” gli uomini con una seduzione prima mentale e poi fisica. Allevate dall’età di 7/8 anni in appositi luoghi dove veniva loro insegnato a ragionare di politica, di religione, a conoscere le “ragioni di stato” ad essere di supporto agli uomini oltre che “ottime” amanti, erano uniche donne a poter partecipare al simposio. “Le figure femminili a noi più note, infatti, sono la moglie e la concubina”.
Il dottor Cesarano è archeologo ufficiale alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna. Dopo aver lavorato dieci anni in contesti sociali attraverso elementi funerari si è specializzato in archeologia campana.
Il dottor Mario Cesarano, oltre ad avere una brillante carriera in corso, è conosciuto anche per alcune pubblicazioni. Tra le varie ricordiamo: Nota di colore per la tomba Weege 4 da Nola, a Segni e Colori. Dialoghi sulla pittura tardo classica ed ellenistica. Collegio Ghislieri dell’Università di Pavia 9 e 10 marzo 2012. Dal paesaggio fisico al paesaggio ideologico. I cicli statuari dinastici giulio-Claudii dell’Africa Settentrionale, a L’Africa Romana XIX, Sassari 2010 Roma 2012. Imitatio Principis: Tra evergetismo e autocelebrazione. Giulio-claudia Statuario Gruppi dal Mar Nero, Ellesponto e Bosforo, in S.Atasoy, S.Donmez, A.Avram, GRTsetskhladze, Ed, Atti del QUARTO CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL MAR NERO antichità, il Bosforo:. Gateway tra le antiche Occidente e Oriente (1 ° millennio aC-5 ° secolo dC), Istanbul – 14-18 settembre 2009, rapporti archeologici inglesi, Oxford. Le fiasche Dalle necropoli della Campania Settentrionale: Tra Stato e identità culturale, Actes I Congreso Internacional sobre Estudios Ceramicos. Homenaje a la Dra. Mercedes Vegas, Cadice 1-5 novembre 2010. La sacerdos divi Augusti Tra l’ascesa di Tiberio e la consecratio del Divo Claudio, in Ostraka 2011. La propaganda politica e ascesa sociale: i Gruppi statuari dei Giulio-Claudi, in M.Cancellieri, a cura di, Cives Imperatori E Dei: marmi da Privernum. Tra evergetismo, autocelebrazione e imitatio principis. Gruppi statuari un familiare soggetto, in M.Cancellieri, a cura di, Cives Imperatori E Dei: marmi da Privernum. In honorem Divinae domus. Cicli statuari giulio-Claudii una e Roma in Occidente da Augusto a Nerone: la propaganda politica e ascesa sociale. Il disegno dell’Anfiteatro di Nola in ALCUNE pergamene Aragonesi di Napoli, in Symbolae Antiquariae IV 2011 (Fabrizio Serra Editore), (pp. 49-82.) Aspetti e le implicazioni di rituale funerario per neonati durante il periodo sannitico nella Necropoli “Ronga” di Nola, in Studi Etruschi 14, 2011, (pp. 155-183.) Stanislaw Kostka Potocki e Nola: antiquaria e oltre, in S.Napolitano, a cura di, Scambi e Confronti sui modi dell’arte e della cultura Tra Italia e Polonia. Esperienze significative ed Occasioni di Riflessione. Atti del Convegno Internazionale di Studi, Varsavia, Istituto Italiano di Cultura 5 marzo 2010 – Nola, Chiesa dei SS. Apostoli 24/25 Giugno 2010, Nola 2010, (pp. 87-115.) Stanislaw Kostka Potocki: dalle “tombe etrusche” di Nola al “Winckelmann Polacco”, nel cd in ARCHEOLOGIAE (Ricerca per le Missioni Estere in Italia), III, 1-2, 2005, suddivisi per le Missioni Estere in Italia, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa-Roma, dir. Prof. Giuseppe Della Fina, Roma 2009, (pp. 83-112.) Villa A: La Cava; Il Sepolcreto, in R.Cereghino, a cura di, La Cancelliera. Una ricerca sul territorio, Roma 2009, (pp. 47-54.) Stanislaw Kostka Potocki e Gli scavi archeologici a Nola, in Atti delle giornate di studio dedicare una JAN E Stanisław Kostka Potocki. ARCHEOLOGIA LETTERATURA COLLEZIONISMO. Accademia Polacca delle Scienze Biblioteca e Centro di Studi a Roma. ROMA 17-18 APRILE 2007 Roma 2008, (pagg. 174-202.) Giochi d’acqua-Giochi di Potere: Sulla Presenza dei cicli statuari giulio-Claudii Nelle Terme del Magdalensberg, Presso La Fontana Monumentale di Nemausus e Nella Villa Imperiale di Baia, in Ostraka, Anno XVII, n.1-2, Gennaio-Dicembre 2008, (pagg. 25-34.) Nota su Una bottiglia etrusco-corinzia da Nola conservata a Berlino, in Quaderni di Ostraka 13, 2007, (pp. 77-93.) Nola: Segni di differenziazione sociale da ALCUNI corredi di Età orientalizzante e arcaica, in Italia Antiqua I, Roma 2004, pagg 23-44.. Nola: un centro della μεσόγεια campana, Nola 2003
Annarita Franzese