di Gianni Amodeo
Saranno i ritmi e le sonorità musicali dell’imponente e straordinaria parata di 54 complessi bandistici europei e lucani che sfileranno nella mattinata di sabato- 19 gennaio- per le strade e i quartieri della Città dei Sassi, ad annunciare la cerimonia inaugurale del ciclo di manifestazioni ed eventi, che, fino al 20 dicembre, animeranno Matera, la Capitale europea della Cultura; cerimonia – fissata alle ore 19,00 e diffusa in Eurovisione- che sarà presentata nella suggestiva ed ancestrale atmosfera della Cava del Sole da Gigi Proietti alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ravvivata dal Concerto eseguito da 2019 musicisti, diretti dal Maestro Stefano Bollani. E’ la Musica, l’arte dell’armonia, che si fa messaggera delle idealità e dei valori della civiltà europea, permeata dal pensiero greco-romano e cristiano, da cui si diramano la modernità e l’Illuminismo, configurando importanti e significativi tasselli della contemporaneità, la cui linfa si alimenta dell’interazione sempre più capillare e diffusa delle culture senza frontiere, specchio delle storie e delle istanze dei popoli nel cammino per il progresso e per l’emancipazione che accomuna gli uomini per l’affermazione della digità della vita in tutti i suoi aspetti civili, politici, sociali ed economici.
Matera – i cui Sassi ed habitat rupestre punteggiato e quasi istoriato dalle caratteristiche chiesette disseminate dovunque sono stati riconosciuti dall’Unesco fin dal 1993 Patrimonio dell’Umanità– con lo storico appuntamento che la designa Capitale europea della Cultura viene così proiettata in una dimensione di valorizzazione mondiale ancor più compiuta, alla luce degli eventi in calendario di forte caratura attrattiva per tematiche e profili spettacolari, con una eccezionale visibilità mediatica. E la ricaduta turistica , stimata in oltre 700 mila visitatori, interesserà non solo la Città dei Sassi, ma anche l’intera Basilicata.
E’, quella della promozione e valorizzazione del turismo culturale e ambientale, l’impronta più marcata ed evidente di una programmazione studiata e condotta a livello manageriale con una rigorosa e trasparente gestione, con impegni di spesa al disotto delle disponibilità economiche del budget utilizzabile, con la dotazione di 48 milioni di euro, di cui 30 di provenienza nazionale, 11 di provenienza regionale e 7 erogati da privati. E che il turismo, tuttavia, non sia per se stesso suscettibile di stabilizzazione a garanzia di sviluppo e crescita sociale ed economica, è ben chiaro all’amministrazione comunale della città, come attestano le dichiarazioni rese a “L’Economia del Mezzogiorno” dal sindaco, l’avvocato Raffaello De Ruggeri, alla guida di una maggioranza di centro-destra. “A Matera – ha affermato– si possono programmare con coerenza interventi di industria pensante, non pesante, perché il lievito di cui si è nutrita questa città è la capacità di produrre sempre nuova storia …. Questa città ha vissuto sempre il presente non come continuità del passato, ma come anticipazione del futuro e il futuro mette al centro le nuove tecnologie”.
E’ la prospettiva in cui si colloca la realizzazione a Matera di un grande hub tecnologico che catalizzi investimenti, produzione e lavoro; obiettivo su cui punta l’amministrazione comunale e prefigurato dal progetto Matera digitale per l’innovazione della città, le cui coordinate sono delineate dal protocollo sottoscritto dall’amministrazione e dal Consiglio nazionale delle ricerche che contempla l’insediamento nell’ hub del nodo strategico “Dariah” Un percorso già in fase avanzata di realizzazione infrastrutturale, come attestano il 5G, la cui rete sarà completata entro la fine dell’anno, la banda ultra larga 1000 giga di Open Fiber, il Wi-Fi e Internet nel centro storico e nei Sassi e l’ hub di San Rocco, l’ex convento in cui a breve si insedieranno 13 imprese. Un programma al cui centro è il varo del Polo italiano “ sulle tecnologie quantistiche- sottolinea De Ruggeri– che rappresentano il futuro della scienza. E’ la sfida-conclude- che parte da Matera,città del Sud, che sta scegliendo il suo futuro, per ridare un ruolo a tutto il Mezzogiorno e per parlare dal Sud all’Europa e al mondo”.
L’arte sacra rinascimentale messaggera di Nola a Matera
E’ ampio lo spazio dedicato a Mostre delle arti plastiche e figurative e alle Rassegne di oggettistica varia e documentali nel programma di Matera, Capitale europea della Cultura, che saranno allestite a palazzo Lanfranchi. Sono itinerari di riscoperta dei valori che rappresenta l’Europa nella storia dell’umanità. Di particolare rilievo, la Mostra focalizzata sul tema “Il Rinascimento visto dal Sud”, che sarà aperta al pubblico il 19 aprile e “visitabile” fino al 19 agosto; Mostra, la cui chiave ispiratrice risponde ad una precisa e chiara scelta di metodo, mirata a raccontare la fioritura delle arti e della cultura nell’ Italia meridionale dell’età umanistica e rinascimentale. E’ il racconto che non privilegia quelle che sono state ed hanno rappresentate le grandi capitali del Rinascimento, da Firenze a Roma, da Milano a Venezia, bensì le “Altre” città del Sud, che pure sono state artefici e protagoniste di quella splendida vicenda storica vissuta tra la prima metà del ‘400 e lungo l’intero ‘500, integrando al meglio la comprensione dell’intero periodo, che afferma il primato della dignità dell’uomo,instaurando un rapporto nuovo e di intensa pregnanza con la spiritualità religiosa di matrice cristiana.
E negli squarci di sezione della Mostra, che propone 180 preziose opere pittoriche, materiali vari, oggetti di pregio,argenti, manifatture, rari documenti storici, c’è anche la presenza di Nola con importanti testimonianze d’arte sacra; presenza affidata all’opera pittorica che rappresenta Santa Lucia nelle luminose fattezze concepite da Alvaro Pirez, artista portoghese tra i più rinomati e prestigiosi in Europa, all’ Annunciazione, un olio su tavola di 157×114 centimetri, realizzato da Cristoforo Scacco da Verona e alla stilizzata opera in stile tardo-gotico del celebre Cristo sagomato che si deve al Maestro di Nola che si ammira nella Chiesa del Gesù, il cui prospetto è dirimpettaio della statua di Giordano Bruno, installata nell’omonima piazza.
Sono opere che raccontano un periodo di rilevante importanza storica per la città. E’ il periodo degli splendori della vasta Contea nolana, governata dagli Orsini,tra i maggiori potentati signorili dell’Italia centro-meridionale. E la loro esposizione a palazzo Lanfranchi costituisce l’eccellente esito dell’operazione culturale, condotta in sinergia con il “Suor Orsola Benincasa” dal Museo storico diocesano, diretto dalla dott.ssa Tonia Solpietro, dall’Associazione Meridies, presieduta dal dottor Michele Napolitano. Un’operazione segnata dalla pubblicazione di un volume collettaneo con il coordinamento del professore Pierluigi De Castris edito da Artem– di alta e qualificata specializzazione, polarizzato essenzialmente sull’arte rinascimentale a Napoli e Nola.
Per la città, che già gode per la Festa dei Gigli del riconoscimento dell’ Unesco, quale testimonianza del patrimonio della cultura immateriale dell’umanità, l’incontro con Matera,veicolato dall’arte sacra rinascimentale, è un interessante elemento di identità e di gratificazione che ne attesta un ruolo significativo per il territorio.